In biologia cellulare, l. nucleare, reticolo di filamenti intermedi che riveste la superficie interna della membrana nucleare interna delle cellule eucariotiche; nelle cellule di mammifero è costituita da un gruppo di proteine (peso molecolare 60.000-70.000), dette lamine, omologhe alle proteine dei filamenti intermedi del citoplasma. Le l. hanno una funzione di collante che lega la cromatina all’involucro nucleare interno. La formazione di un reticolo di fibre che si disgrega all’inizio della mitosi e si riforma alla fine di essa è determinato dalla fosforilazione e defosforilazione dei numerosi residui di serina in esse presenti. L. basale, lo strato sottile (40-120 nm) e flessibile di matrice extracellulare specializzata che è alla base di tutti i foglietti e tubi epiteliali e circonda singole cellule muscolari, adipociti e cellule di Schwann, separando le cellule o il foglietto epiteliale dal tessuto connettivo circostante (fig. 1). È formata da uno strato trasparente agli elettroni (l. lucida) adiacente alla membrana plasmatica delle cellule, da uno strato opaco agli elettroni (l. densa) situato sotto e, in alcuni casi, da un terzo strato (l. fibroreticolare) che contiene fibrille di collagene e collega la l. al sottostante tessuto connettivo. La composizione della l. basale varia da tessuto a tessuto; in generale è costituita da un intreccio determinato da interazioni specifiche fra le proteine di collagene di tipo IV, il proteoglicano eparansolfato e le glicoproteine laminina ed entactina. In particolare la laminina (peso molecolare 820.000) è la principale proteina della matrice extracellulare; è formata da 3 polipeptidi e ha una struttura a croce con una lunghezza di 70 nm. La l. basale ha funzioni differenti e complesse a seconda del tipo di cellule: nel glomerulo renale svolge la funzione di filtro molto selettivo, prevenendo il passaggio di macromolecole dal sangue all’urina; nelle prime fasi dello sviluppo embrionale ha la funzione di canale preferenziale per la migrazione delle cellule; dopo un danno subito da un nervo o da un muscolo ha un ruolo guida nella rigenerazione delle sinapsi. La l. basale determina la polarità delle cellule, influenza il metabolismo cellulare, organizza le proteine presenti nelle membrane plasmatiche adiacenti e induce il differenziamento cellulare.
Parte espansa e appiattita della foglia (cioè il lembo fogliare), o anche la parte distale, ampia e dilatata, dei petali che, come nei garofani, sono inferiormente ristretti in un’unghia pronunciata. Si dicono laminari colonie, talli di alghe, licheni ecc., quando sono sottili ed espansi in superfici, come una l. fogliare.
La placentazione laminare è la distribuzione degli ovuli sulla superficie interna di un carpello e non al margine di questo; per es., nelle viole.
L. bimetallica Particolare tipo di l. realizzato con due metalli aventi coefficiente di dilatazione termica sensibilmente diverso (➔ bimetallo).
L. liquida Sottilissimo velo di liquido, per es., quello che costituisce le bolle di sapone (l. saponate); anche, la superficie di separazione di un liquido da un aeriforme o da un altro liquido, nella quale ha sede l’azione della tensione superficiale.
L. ottica Denominazione generica di lastrine di materiale trasparente, omogeneo, generalmente a facce piane e parallele, usate in ottica. Se il materiale di cui sono fatte è birifrangente, si parla di l. birifrangenti, altrimenti, ed è il caso normale, si parla di l. rifrangenti. L. del genere, a spessore costante, sono usate spesso come pareti di recipienti destinati a contenere mezzi ottici aeriformi o liquidi. Una l. a facce piane e parallele, infatti, non perturba di molto il cammino di raggi luminosi che, nell’attraversarla, subiscono semplicemente uno spostamento laterale l pari a s (seni − cosi tgr), s essendo lo spessore della l. e i, r gli angoli, rispettivamente, di incidenza e di rifrazione nella l. (fig. 2). Tra i raggi incidenti, emergenti, riflessi esternamente e riflessi internamente possono verificarsi fenomeni osservabili d’interferenza, particolarmente vistosi nelle l. di piccolo spessore e che generano l’iridescenza delle l. liquide. Le l. birifrangenti, di materiale birifrangente, sono utilizzate per polarizzare luce naturale o per analizzare luce polarizzata: ne sono esempi le l. mezz’onda e quarto d’onda, così chiamate in quanto introducono uno sfasamento, fra il raggio ordinario e quello straordinario, equivalente a una differenza di cammino pari a mezza lunghezza o a un quarto di lunghezza d’onda, e le l. dicroiche, che sfruttano il fenomeno del dicroismo (➔ polarizzazione).
Nella dinamica dei fluidi, si chiama moto (o regime) laminare (o irrotazionale) la condizione che si verifica fintantoché il moto avviene con regolarità per scorrimento reciproco di strati paralleli (lamine) di fluido; il moto è laminare se il numero di Reynolds che lo caratterizza è inferiore a un valore critico.
In meteorologia, vento (o flusso) laminare è il vento regolare, generalmente di alta quota, nel quale vi è scorrimento d’aria per filetti paralleli.
In sedimentologia, unità di sedimentazione, di spessore variabile da 1 a 100 mm, costituita da una granulometria più o meno uniforme, che si forma in seguito a un evento pulsante (processo deposizionale), in un breve lasso di tempo. La l. è di rango inferiore allo strato e ha quindi una estensione areale inferiore o uguale a quest’ultimo. Concettualmente l. e strati hanno lo stesso significato cronostratigrafico.
In anatomia, nome di parecchie formazioni più o meno appiattite: l. basilare della coclea, l. cribrosa della sclerotica, l. sopracoroidea, fusca e vitrea della coroide ecc. L. quadrigemina Il complesso dei 4 corpi quadrigemini del mesencefalo. L. terminalis La sottile membrana che rappresenta la parete anteriore del terzo ventricolo cerebrale durante lo sviluppo embrionale dell’encefalo.
Nucleo laminato Il nucleo principale del corpo genicolato laterale, così denominato perché costituito da strati di sostanza grigia separati da sottili l. di fibre midollate (➔ genicolati, corpi). L. vertebrali Ciascuna delle due porzioni appiattite di una vertebra, situate tra l’apofisi spinosa e le apofisi articolari. In chirurgia, la resezione di una o più l. vertebrali, di uno o entrambi i lati di una l. vertebrale (laminectomia uni- o bilaterale), trova indicazione nei casi in cui si debba intervenire sul midollo spinale e annessi (meningi), sia come primo tempo all’intervento (apertura del rachide) sia come operazione decompressiva quando vi siano segni di compressione midollare (tumori, ascessi, ernie discali) e non si possa procedere all’intervento radicale. Lo strumento chirurgico utilizzato è il laminotomo, costituito da una pinza a morso piatto.