Città degli USA (3.833.995 ab. nel 2008), nella California meridionale. Sorge presso la costa dell’Oceano Pacifico, in una regione pianeggiante, soggetta a terremoti, chiusa a N da una catena di monti che culmina nelle cime S. Gabriele (1878 m), S. Antonio (3072 m) e S. Monica (932 m) e aperta largamente a S. Lungo la costa, dal profilo regolare, è il capo montagnoso di S. Pedro (452 m), che chiude a E l’omonima baia. Il clima della regione è ottimo: temperatura media annua di 16-17 °C; piovosità scarsa (400 mm annui), con regime tipicamente mediterraneo.
L’abitato fu fondato nel 1781 da coloni spagnoli con il nome di Nuestra Señora Reina de Los Ángeles. Capitale della California dal 1845 al 1847, passò agli USA nel 1848. Nel 1848 L. non aveva che 1500 ab., nel 1950 ne contava 1.970.358, 2.966.763 nel 1980: è stata quindi sempre interessata da un rapido e costante incremento, legato anzitutto alla trasformazione del territorio circostante, conquistato all’agricoltura con grandiose opere d’irrigazione, all’essere la città punto terminale di due grandi linee ferroviarie (la Southern Pacific, del 1876, e la ferrovia di Santa Fe, del 1885), alla scoperta e allo sfruttamento del petrolio (a partire dal 1890), allo sviluppo di alcune industrie e infine alla costruzione (1910-14) del porto a S della città (San Pedro Bay). Questa raggiunge il mare anche a O, con i quartieri di Redondo Beach, El Segundo, Santa Monica, frequentatissimi anche come stazioni balneari, al pari di Long Beach a SE. Contemporanea all’espansione verso il mare, anzi in parte anteriore, è stata l’espansione a N e a NE sulle colline circostanti: Glendale, Pasadena, Burbank, Alhambra, Azusa, El Monte ecc., sono alcuni dei tanti nuclei abitativi, sedi o succursali di attività industriali oppure quartieri residenziali.
La continua espansione edilizia si è verificata in modo disordinato, sfuggendo a ogni tentativo di pianificazione razionale: L. manca di un centro vero e proprio e consta di una serie di agglomerati urbani separati da vasti spazi non edificati. Questa particolare struttura orizzontale comporta un’enorme estensione dell’area metropolitana: L.-Riverside-Orange County è la seconda area metropolitana degli Stati Uniti dopo quella di New York (si estende per oltre 1000 km2 e interessa ben 5 contee, la principale delle quali è la contea di L.); con una struttura territoriale multicentrica, ospita quasi il 50% della popolazione dell’intera California e, negli ultimi anni del 20º sec., ha ulteriormente accentuato i propri caratteri di grande metropoli mondiale.
Assieme a poche altre aree metropolitane, L. appartiene a quel ristretto gruppo di città globali in cui si concentra il potere decisionale. È dotata di un enorme e diversificato potenziale produttivo, di una fortissima concentrazione di attività strategiche e di servizi di rango elevatissimo, di istituzioni culturali di grande prestigio, di centri di ricerca tra i più avanzati del mondo e di rinomatissime università (tra cui l’Università della California Meridionale). È una metropoli dinamica, dall’aspetto cosmopolita, in parte legato alla presenza di notevoli minoranze di asiatici, neri e messicani. Non mancano i problemi, primo tra tutti quello dei marcati squilibri economici determinati da una forte concentrazione della ricchezza, cui fa riscontro una diffusa area di malessere sociale e di deprivazione.
L’apparato produttivo dell’area metropolitana è possente e molto articolato. Il settore secondario è uno dei punti di forza dell’economia di L.: a Hollywood e a Culver City è localizzata l’industria cinematografica, la maggiore degli USA e del mondo. Importanti industrie sono legate all’attività del porto e al rifornimento del mercato locale e regionale (cantieri navali, acciaierie, materiali da costruzione, industrie chimica, meccanica, della gomma), ma i settori principali sono quelli dello sfruttamento e della raffinazione del petrolio e delle costruzioni aeronautiche e aerospaziali. Fra gli altri comparti meritano una segnalazione le attività editoriali e l’industria del giocattolo, oltre a quelli relativi alla costruzione di apparecchiature industriali, di attrezzature elettroniche e strumenti high-tech, e ai prodotti per la cosmesi. Nei comparti innovativi, le biotecnologie e la biomedicina, entrambe supportate da un formidabile apparato di ricerca sia di base sia applicata, hanno una posizione di assoluta preminenza. Molto sviluppato è, infine, il comparto del commercio e delle comunicazioni. Una non trascurabile fonte di ricchezza deriva alla città dal turismo, non solo balneare (ospita, tra le tante attrazioni, il parco di Disneyland e l’acquario oceanico di Marineland).
L. risulta originariamente segnata dall’attività di architetti quali F.L. Wright (Hemeris House, del 1924), R. Neutra (Lovel House, Landfair Apartments e Strathmore Apartments), C. Eames e del meno noto ma significativo R.M. Schindler, autore di numerose ville e della Bethlem Baptist Church (1944). Negli ultimi decenni del 20° sec. L. ha visto precisato il suo ruolo culturale grazie allo sviluppo delle scuole di architettura e delle istituzioni scientifiche, dalla presenza di grandi studi di progettazione (Gruen Ass., A.C. Martin Ass. ecc.) e di emblematiche figure di architetti (C. Pelli, F.O. Gehry ecc.).
Il Los Angeles County Museum, dal 1965 nel nuovo complesso progettato da W. Pereira, ha anche creato con l’Ahmanson Gallery un settore dedicato all’arte contemporanea; nel 1973 è stato fondato il Los Angeles Institute of Contemporary Art; fra il 1981 e il 1984 A. Isozaki ha realizzato il Museum of Contemporary Art; tra il 1972-74 è stato costruito il Getty Trust-Communication Complex.
Tra i complessi architettonici che costellano nel tempo l’aspetto metropolitano di L.: chiesa drive-in a Garden Grove (1962) e Hall of Records (1961-64) ancora di Neutra; Danzinger Studio (1965-68, F.O. Gehry); uffici Xerox Data System, El Segundo (1965, C. Ellwood); Los Angeles County Health Center (1968, Hannon and Rex); Teledyne Sistems a Northridge (1968, C. Pelli); One Park Plaza (1972, studio DMJM); Atlantic Richfield Plaza (1973, A.C. Martin Ass.); Pacific Design Center (1976, Gruen Ass., C. Pelli); Bonaventura Hotel (1977-81, J. Portman); Santa Monica Plaza (1979-81, Gehry) e Hammer Museum (1990, J.L. Barnes). A R. Meier si deve la realizzazione del nuovo Getty Center for the Arts and the Humanities, gigantesca acropoli espositiva progettata a Brentwood (1984-98) e il Museum of Television and Radio a Beverly Hills (1994-96). Di R. Moneo è la nuova cattedrale cattolica (1996-2002) e ancora di Gehry è il Walt Disney Concert Hall, grande auditorium frutto di un innovativo e discusso progetto (1999-2002). Caratterizzati da una forte carica di sperimentalismo sono i molti interventi di riutilizzo e di nuova edificazione progettati da E.O. Moss a Culver City, fra i quali si ricorda il Cineon Kodak (ex Samitaur Building, 1990-96), il complesso per uffici al 3535 di Hayden avenue e l’edificio The umbrella, derivante dal recupero di una preesistente struttura industriale (1995-2000).