Dodicesima lettera dell’alfabeto latino.
In italiano, come nelle altre lingue la m rappresenta, la nasale bilabiale: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p, b), combinata con un abbassamento del velo palatino a cui consegue il libero passaggio dell’aria per la cavità nasale (come per n, gn). Le corde vocali vibrano e quindi la m è sonora; ma né questo carattere né l’altro di consonante occlusiva sono così necessari da non poter avere talvolta, in una pronuncia affrettata o trascurata, una m priva dell’uno o dell’altro di essi e non per questo meno riconoscibile. La m italiana è in tutte le posizioni la diretta continuatrice della m latina: così tra due vocali, sia nel grado tenue (per es. lume, lat. lumen), sia nel grado rafforzato (per es. fiamma, lat. flamma); così nel grado medio, sia in posizione iniziale (per es. mare, lat. mare) sia davanti a p o b (per es. campo, lat. campus), sia dopo l o r e s (per es. olmo, lat. ulmus; arma, lat. arma; asma, lat. asthma). Davanti a i semiconsonante di norma si raddoppia (per es. vendemmia, lat. vindemia); qualche caso di raddoppiamento si ha pure tra vocali (per es. femmina, lat. femina). Solo in poche parole la m può essere preceduta da consonanti diverse da l o r o s (per es. acme, istmo) o seguita da consonanti diverse da p o b (per es. Gramsci ecc.). In tutti questi casi la pronuncia popolare ha teso all’assimilazione e la tendenza si riflette in varie oscillazioni della lingua scritta (triumviro o triunviro). Nel caso della m preconsonantica l’assimilazione, consistente nel dare alla m lo stesso punto di articolazione della consonante che la segue (come si fa costantemente per l’n), è di norma davanti a f e v in qualsiasi parola; in altri contesti si preferisce, nella pronuncia italiana più accurata, conservare alla m della scrittura il suo ordinario suono bilabiale, senza assimilarla per il punto di articolazione alla consonante che la segue. La n invece, che va sempre soggetta a tale assimilazione, ha suono bilabiale, quando è seguita da p o da b o da m; la nasale scritta n in con me o in buon pastore si pronuncia come una m vera e propria; nelle parole composte si hanno talvolta doppie grafie (es. benparlante o bemparlante) ma dove la composizione è meno evidente la grafia con m prevale.
La lettera M indica una classe spettrale di stelle di colore rosso e modesta temperatura (2000-3500 K). La classe è suddivisa in 10 sottoclassi da M0 a M9, ciascuna comprendente a sua volta stelle nane, in maggior parte, e stelle giganti. La lettera M (dal lat. magnitudo) è anche il simbolo della grandezza assoluta di una stella; m è invece il simbolo della grandezza apparente. Il simbolo M⊙ è usato per indicare la massa del Sole.
La lettera M è usata talora (al posto di Me) come simbolo di un generico elemento metallico monovalente contenuto in un dato composto. M è anche simbolo della massa molecolare. M e m indicano rispettivamente la concentrazione molare e quella molale.
In chimica organica, m è abbreviazione di meta, che, in un anello benzenico o derivato, serve a indicare la posizione reciproca di 2 atomi o aggruppamenti atomici eguali o diversi. Si dice che 2 atomi o gruppi sostituenti si trovano in un anello benzenico in posizione m quando essi occupano posizioni separate da un vertice, quali per es. le posizioni 1, 3 o 2,4 o 4,6.
La lettera m è il simbolo generalmente usato per indicare la massa di un corpo; la lettera M invece indica di solito il momento di una forza, il momento di un dipolo, l’intensità di magnetizzazione, l’induttanza mutua fra due circuiti; indica anche il numero di Mach.
La lettera m è simbolo del metro; mH2O e mmHg sono i simboli del metro d’acqua e del millimetro di mercurio, unità pratiche di misura della pressione. La lettera m prefissa al simbolo di un’unità di misura si legge milli- e ne indica la millesima parte (per es. mV=millivolt). La lettera M prefissa al simbolo di un’unità di misura si legge mega- e ne moltiplica il valore per 1.000.000 (per es. MΩ=megaohm). Posta in esponente è simbolo di minuto primo di tempo.