regolamentazióne In generale, intervento pubblico di carattere amministrativo, realizzato da un ente all'uopo preposto e volto a condizionare i meccanismi spontanei del mercato. Pertanto, nell'ambito dei possibili interventi statali, la r. si colloca in una zona intermedia tra il controllo indiretto effettuato, per es., tramite tasse e incentivi e il controllo diretto riconducibile alla proprietà pubblica delle unità produttive (nazionalizzazione). Nell'ambito della r. ricadrebbero invece gli interventi, orientati alla difesa della concorrenza, che prendono nome di attività antitrust , ma tale inclusione non è unanimemente accettata.
ragioni della regolamentazione
La r. è stata spiegata sulla base di due principali teorie: la teoria dell'interesse pubblico e quella della cattura. Ambedue queste concettualizzazioni sono nate nell'ambito delle dottrine politiche e sono state successivamente sviluppate con un bagaglio analitico più propriamente economico. La teoria dell'interesse pubblico si basa sulla constatazione che i meccanismi di mercato sono soggetti ad alcuni fallimenti (market failure) e che pertanto un intervento pubblico di natura regolamentativa può consentire l'ottenimento di risultati che le libere forze del mercato non potrebbero raggiungere. Essa si basa dunque sui seguenti presupposti: a) la presenza di fallimenti del mercato; b) la maggiore capacità dell'intervento regolamentativo di porre rimedio a tali fallimenti rispetto ad altri tipi di interventi, privati o pubblici che siano. La seconda teoria è la cosiddetta teoria della cattura che interpreta la r. come frutto di interessi particolari che da essa risultano favoriti. Tale teoria, sorta in contrapposizione alla precedente, parte dalla constatazione che i settori dov'è maggiormente presente la r. non sempre sono caratterizzati dai fallimenti del mercato sopra ricordati: in tali circostanze la r. sembra volta a favorire alcune categorie di imprese, o lavoratori, a scapito di altre. Ove la teoria dell'interesse pubblico al suo stadio puro è carente nello spiegare i meccanismi politici che portano all'imposizione e all'attuazione di un meccanismo regolamentativo, la teoria della cattura fornisce spiegazioni su questi aspetti, individuando i gruppi d'interesse che si avvantaggiano degli effetti redistributivi che ogni forma di r. inevitabilmente arreca. D'altro canto, essa, nella sua forma pura, implica un sistema democratico assai peculiare dove lobbies particolari impongono direttamente i propri interessi. Invece una lobby riesce a ottenere leggi o interventi regolamentativi a essa favorevoli solo se questi possono essere presentati come soluzione di problemi generali. La teoria della cattura, priva del supporto della teoria dell'interesse pubblico, darebbe del processo decisionale politico o amministrativo, quale che sia lo specifico assetto istituzionale, una descrizione troppo brutale e probabilmente irrealistica.
La teoria della cattura ha dato origine a un filone di ricerca che analizza i rapporti tra decisione politica, scelta amministrativa e condotta d'impresa.
forme della regolamentazione
La r. è stata caratterizzata da diversi connotati che possono essere sintetizzati in: controllo dei prezzi e delle condizioni di entrata (r. economica), controllo delle condizioni di lavoro e dell'ambiente (r. sociale), controllo della concorrenza (antitrust). Il controllo dei prezzi, pur se utilizzato in molteplici occasioni, trova una giustificazione economica soprattutto nei casi di monopolio naturale. Il fine è quello di mimare l'esito della concorrenza individuando quei prezzi che massimizzano il benessere collettivo. Il problema presenta notevoli complessità in quanto di solito l'impresa regolamentata produce numerosi beni e servizi tra i quali occorre ripartire i costi comuni.