Stazione spaziale internazionale (International space station, ISS) Stazione spaziale posta in orbita intorno alla terra, in fase di realizzazione grazie al progetto congiunto di cinque agenzie spaziali (europea, canadese, giapponese, russa e statunitense) e con la collaborazione di 16 paesi. È stata servita principalmente dalle navette spaziali Sojuz, Shuttle, Progress, dal 2008 al 2015 dall'europeo ATV e, dal 2009, dalla navetta cargo giapponese H-II Transfer Vehicle (HTV). Dopo la dismissione dello Space Shuttle (2011) gli astronauti possono raggiungere la ISS solo a bordo della navetta russa Sojuz.
Le basi per un progetto che prevedeva la realizzazione della ISS furono poste nel 1984; il primo accordo intergovernativo fu firmato nel 1988 e ridefinito una prima volta nel 1993 e quindi nel 1998. L'accordo definitivo prevede la partecipazione di Brasile, Canada, Giappone, Russia, Stati Uniti e 11 paesi europei tra quelli facenti parte dell'ESA (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera). L'Italia, in particolare, partecipa al progetto sia come membro dell'ESA, sia attraverso un accordo bilaterale con la NASA. Il primo modulo della s. è stato messo in orbita il 20 novembre 1998 dal missile russo Proton; il modulo, chiamato Zarya ("alba"), ha costituito il primo sistema propulsivo e la prima centrale elettrica dell'ISS. Al modulo Zarya ha fatto seguito, nel dicembre 1998, il modulo statunitense Unity, subito collegato al primo. Una successione di lanci ha via via fatto aumentare le potenzialità della ISS, rendendola abitabile (dopo l'aggancio del modulo di servizio russo Zvedva, nel 2000) installandovi batterie, pannelli solari e robot, realizzandovi i primi laboratori (Destiny, Leonardo, Raffaello). Dal 2000 la stazione è costantemente abitata da almeno due astronauti, che, avvicendandosi vi soggiornano e lavorano per vari mesi. A loro competono l'installazione dei moduli e lo svolgimento del programma di ricerca scientifica.
L'ISS è la più grande e complessa costruzione realizzata in orbita terrestre, costituita da una struttura reticolare che sosterrà i pannelli solari per la generazione dell'energia elettrica, i radiatori per dissipare il calore in eccesso, i moduli pressurizzati, un braccio robotizzato, quattro piattaforme per carichi utili ed esperimenti esterni, con le seguenti caratteristiche tecniche: orbita inclinata di 51,6° con quote massima e minima di 405 e 325 km; dimensioni di 108x88 m2; massa di 426 t; potenza elettrica di 110 kW (quasi la metà per esperimenti); spazio abitabile di 1300 m3, con possibilità di ospitare fino a sette astronauti. Permanentemente abitata dal 2000, ra i laboratori installati a bordo, il già menzionato Destiny statunitense, il CAM (centrifuge accomodation module), ospitante una centrifuga per esperimenti in gravità variabile, il COF (Columbus orbital facility) europeo, il Kibo giapponese, tre laboratori russi; l'Italia è responsabile dei laboratori Leonardo, Raffaello e Donatello. Le ricerche più importanti riguardano i seguenti settori: microgravità, scienze biologiche, scienze spaziali, scienze della Terra, progresso tecnologico. Tra i relativi filoni si ricordano: studio dei cristalli di proteine, per meglio comprendere la natura di virus, enzimi e proteine; coltura di tessuti per studiarne lo sviluppo in assenza di gravità; effetti della permanenza nello spazio su cuore, arterie e vene; comportamento di fluidi e metalli nello spazio; osservazioni astrofisiche per meglio conoscere l'evoluzione dell'Universo; osservazioni della Terra per studiare lo sviluppo delle foreste, la genesi degli oceani e delle montagne, gli effetti delle eruzioni vulcaniche e dell'impatto di meteoriti. Finanziata fino al 2020, dal lancio della navetta Dragon di SpaceX nel 2010 anche con il contributo di privati, verrà dismessa - secondo un annuncio della NASA - nel 2031; nell'aprile 2022, a seguito delle sanzioni economiche impostegli dopo l'esplosione del conflitto bellico con l'Ucraina, la Russia ha annunciato la decisione di porre fine alla sua partecipazione al programma ISS, ribadita nel mese di luglio e fissata a partire dal 2024.