Nato in un medesimo parto; per estensione si dice di cose appaiate o, più raramente, simili di forma, e con la stessa destinazione.
In alcune specie di Mammiferi nasce, di regola, un solo figlio per ogni gravidanza; in altre, invece, più figli, da 2 a 12 e oltre. Da qui la distinzione delle gravidanze in semplici e multiple. Nella specie umana, più frequentemente, il prodotto del concepimento è unico, ma può aversi anche la pluriparità (gravidanza multipla), più spesso con 2 prodotti (gemelliparità). Le cause ammesse per una gravidanza gemellare cambiano da caso a caso: gruppo etnico, prolificità e parità della donna, ereditarietà, cure ormonali ecc. Un dato molto importante nelle gravidanze gemellari è quello della disposizione degli annessi fetali, per cui si possono classificare in bicoriali e monocoriali. Nella gravidanza bicoriale ciascun feto è contenuto in un sacco coriale suo proprio (fig. A); nella gravidanza monocoriale, generalmente, un solo sacco coriale contiene ambedue i feti, e unica è la placenta (fig. B). I g. bicoriali provengono da 2 uova, sono cioè biovulari o dizigotici (DZ); i g. monocoriali provengono invece da un solo uovo, sono cioè uniovulari o monozigotici (MZ). Nelle gravidanze bicoriali (o policoriali) i g. appartengono alla categoria dei fraterni (o eterologhi): possono essere dello stesso sesso, ma anche di sesso differente; la somiglianza fra essi non è di solito maggiore di quella che si osserva fra i figli nati in tempi differenti dagli stessi genitori. Nelle gravidanze monocoriali i g. sono della categoria dei duplicati (o identici o omologhi): sono costantemente dello stesso sesso e hanno tra loro, specialmente nell’età giovanile, una strettissima rassomiglianza. Talvolta lo sviluppo dei due feti può essere disuguale fino alla morte di uno di essi.
Il parto gemellare ha una durata pari al parto normale con un periodo dilatante più lungo ed espulsivo più breve. Il periodo espulsivo si svolge in 2 tempi, come due parti successivi; di norma, il secondamento avviene solo dopo l’espulsione del secondo feto. L’intervallo tra le due nascite può variare da pochi minuti a qualche ora e perfino a 35-40 giorni (gravidanza bicoriale).
Presso vari popoli di tutti i continenti la nascita di g. è considerata come un fenomeno innaturale o soprannaturale. Presso diversi popoli i g., o uno di loro, con o senza la madre, devono esser uccisi, esiliati o circondati da severi tabù, mentre presso altri godono di privilegi e rispetto perché si attribuiscono loro un’origine divina e facoltà sovrumane (divinazione, magia, benefici).
Da queste credenze e usanze relative ai g. umani sono inseparabili i miti e culti di dei o eroi g.: secondo i miti di alcuni popoli – per es., Nordamericani – una coppia di g. (spesso antagonisti) dà origine a tutta l’organizzazione del mondo e delle fondamentali istituzioni umane. Anche le religioni classiche conoscono sia miti relativi a g. d’origine soprannaturale (per es., fondatori di città: Romolo e Remo, Anfione e Zeto), sia g. venerati nel culto e concepiti come soccorritori dell’umanità (i Dioscuri greci; gli Asvin vedici). Anche se la diade gemellare si presenta in astratto quale molteplicità accanto all’unicità costituita da una singola figura divina, non per questo può essere annoverata, come si è fatto, nella categoria delle divinità collettive: mentre queste per loro natura sfuggono a una precisa determinazione numerica e sono indicate per lo più con un nome collettivo, rimanendo indifferenziate all’interno del gruppo, le coppie di g. formano un’unità tra due figure ben personalizzate, differenziate al punto di apparire spesso in posizione antagonistica.
Paradosso dei g. Se uno di due g. parte dalla Terra su un’astronave che viaggia a velocità confrontabile con quella della luce, a causa dell’effetto relativistico (➔ relatività) della dilatazione del tempo (pienamente confermato dalla misurazione della vita media di particelle instabili in moto), al suo ritorno troverà che il suo g. è invecchiato in misura maggiore; il paradosso sta nel fatto che per la relatività del moto si possono invertire i ruoli dei due gemelli. Il paradosso è superato osservando che i sistemi di riferimento dei due g. non sono equivalenti, in quanto quello solidale con l’astronave deve necessariamente subire delle accelerazioni.
In anatomia, col nome di g. o muscoli g. si indicano due muscoli appartenenti alla medesima regione anatomica e affini per forma, disposizione, struttura, azione e innervazione. Per es.: g. superiore e inferiore dell’anca; g. mediali e laterali.