stalla Ambiente o fabbricato rurale nel quale sono tenuti chiusi per una parte del giorno, e soprattutto durante la notte, animali domestici da allevamento, specialmente bovini (per gli altri animali sono specifici i nomi di scuderia per i cavalli, di ovile per le pecore, di porcile per i suini ecc., anche se, quando si tratta di un ambiente singolo, e per uno o pochi animali, si dice spesso s. anche per cavalli, asini e muli, pecore e capre, maiali). Nelle s. per bovini, la s. a posta fissa è un ambiente rettangolare, separato dalla casa di abitazione. La più semplice serve da ricovero per pochi capi (fino a una decina): in essa gli animali sono affiancati su un’unica fila; davanti a essi, addossata al muro, è disposta la mangiatoia, che ha la stessa lunghezza della s.; lo spazio destinato a ogni animale, detto posta, generalmente non è delimitato e ha dimensioni di 1,20-1,30 m per 1,60-1,70 m. L’animale è vincolato al suo posto con vari tipi di attacchi, che gli permettono i movimenti indispensabili per mangiare e per sdraiarsi (il bordo verso l’animale è alto sul pavimento della posta 10-20 cm). Il pavimento delle poste è di battuto di cemento o coperto con materassino in gomma. Posteriormente corre una cunetta che raccoglie le deiezioni solide e liquide e le acque di lavaggio e le convoglia verso l’estremità della s., ove si raccolgono in un apposito bottino o in una letamaia. Le porte di accesso, generalmente due, sono sui lati corti in corrispondenza della corsia di servizio; le finestre hanno superficie di 1/12 rispetto al pavimento, soglia ad altezza di 1,80-2,00 m sul piano delle poste, dotate di sportelli a vetri con apertura a vasistas e cerniere in basso, in modo da impedire la formazione di correnti d’aria sul dorso degli animali. Per un numero di animali superiore a una diecina, la s. si raddoppia in larghezza e gli animali si dispongono in due file con disposizione groppa a groppa o testa a testa; quest’ultima disposizione è la più usata perché permette la distribuzione del foraggio nelle mangiatoie da un’unica corsia centrale di alimentazione. La cunetta può essere coperta con un grigliato: in questo caso l’asportazione delle deiezioni avviene per via liquida grazie a un sistema di ricircolo. Più frequentemente, poi, in cunetta è sistemato il trasportatore di letame, formato da una serie di palette trainate da una catena mossa da un motore: il letame viene così trascinato verso l’estremità della s. e versato nell’apposita fossa o letamaia. Anche il trasporto del foraggio può essere meccanizzato, mediante dispositivi a palette sistemate nella parte bassa della mangiatoia. La s. a stabulazione libera è fondata su un criterio di ricovero degli animali completamente diverso: gli animali sono liberi di muoversi entro appositi spazi dimensionati, disposti e attrezzati in modo adatto. Tali spazi sono (v. fig.): a) una corsia di foraggiamento disposta lungo il lato esterno della mangiatoia, ove passano i carri per la distribuzione del foraggio; b) una corsia di alimentazione; c) una zona di riposo, in prevalenza realizzata a cuccette, manufatti in calcestruzzo con dimensioni di m 2,50-2,60 in lunghezza e m 1,20-1,30 in larghezza, disposte in fila singola, doppia o tripla con i necessari passaggi e corsie di scorrimento tra le file; le cuccette ‘a cassonetto’ prevedono il riempimento con paglia o altri lettimi della zona su cui si corica l’animale; d) più corsie di scorrimento lungo cui si installano di solito le bacinelle per l’abbeverata; e) normalmente, un paddock, recinto scoperto annesso alla s.: gli spazi relativi sono o molto ridotti o addirittura mancanti in quanto le normative prescrivono che tutte le acque meteoriche che cadono sopra questi paddock vengano raccolte e stoccate perché si miscelano con le deiezioni degli animali.
La sala di mungitura è una struttura che necessariamente deve affiancarsi alle s. per vacche da latte dato che le operazioni di mungitura meccanica si devono svolgere in locali appositamente predisposti per questa importante operazione; tale sala comprende: f) una sala di attesa; g) la sala di mungitura vera e propria con sofisticate macchine per l’estrazione del latte dalla mammella della bovina e la cosiddetta fossa del mungitore, che è la sede operativa degli addetti all’operazione di mungitura; la disposizione degli animali ai lati della fossa del mungitore può essere parallela (sala a tandem), leggermente inclinata (sala a spina di pesce) o perpendicolare (sala a pettine); h) una sala latte in cui viene convogliato il latte appena munto che entra in appositi serbatoi dotati di sistema di refrigerazione.