Stato dell’Africa meridionale, privo di sbocco al mare. Confina a N con la Zambia, a N e O con la Namibia, a S e SE con il Sudafrica, a NE con lo Zimbabwe.
Il paese è formato da un’ampia depressione tettonica, piatta o leggermente ondulata, di altezza media intorno ai 1000 m. La parte settentrionale, dove l’idrografia in pratica è costituita dal solo fiume Okavango, che si perde in un vasto delta interno (Paludi dell’Okavango), è la regione meno asciutta: circa 500 mm di piogge all’anno, concentrate nella stagione estiva (australe) grazie alle correnti d’aria monsoniche provenienti dall’Oceano Indiano. La sezione meridionale riceve in media precipitazioni per meno di 250 mm annui ed è occupata dal deserto del Kalahari, prevalentemente sabbioso. A E, il confine con il Sudafrica è segnato dal Limpopo, il cui corso è accompagnato da tratti di foresta a galleria. Per il resto la vegetazione è steppica; la fascia centro-settentrionale è coperta dalla savana arborata o dalla foresta tropicale.
La popolazione è assai compatta, prevalendo largamente i Cwana, gruppo bantu che ha assorbito l’elemento boscimano, ormai relegato nelle più povere regioni occidentali e in via di estinzione. La densità media è di 3,5 ab./km2, con zone di relativa concentrazione solo a E, lungo la direttrice stradale e ferroviaria che dal Sudafrica conduce allo Zimbabwe. Dopo una lunga fase di dinamica demografica intensa, che nella seconda metà del 20° sec. aveva fatto triplicare il numero di abitanti, la popolazione del B. ha risentito tragicamente della diffusione dell’AIDS, che ha innalzato il tasso di mortalità, che pure è in parte compensato dall’alto tasso di natalità (attestato al 23‰). L’AIDS ha inciso sulla speranza di vita della popolazione: il dato attuale è di 53 anni, in aumento rispetto al recente passato (49 anni il dato 2002 e 2003) ma lontano dai 64 di inizio anni ’90. Recente è la tendenza all’inurbamento (61,7% popol. urbana), benché manchino ancora centri con vere e proprie caratteristiche di città. La forma dei villaggi rispecchia la più diffusa attività economica, l’allevamento, con grandi recinti centrali per il bestiame circondati da ampie capanne cilindriche a tetto conico.
Prevalente è la religione cristiana, ma non manca chi pratica la religione tradizionale Badimo.
Negli ultimi decenni del 20° sec. il B., grazie alle notevoli risorse minerarie, aveva compiuto grossi progressi, razionalizzando il settore primario (in particolare il ramo zootecnico), sviluppando le infrastrutture (rete viaria e idrica) e l’edilizia urbana, promuovendo l’istruzione e i servizi. Ma l’incipiente industrializzazione, la nascita di servizi e l’insieme del processo di sviluppo sono stati frenati dall’AIDS, che ha impedito la formazione di un mercato equilibrato, creato gravissimi problemi occupazionali e sanitari, e provocato una contrazione negli arrivi di turisti.
Le colture alimentari (mais, sorgo e miglio) sono insufficienti al fabbisogno e coprono poco più del 2% della superficie totale, mentre i pascoli naturali ne occupano il 75%; vi sono allevati 2,5 milioni di bovini e circa 3,6 milioni di ovini e caprini. Dal sottosuolo si estraggono diamanti (oltre 22,9 milioni di carati nel 2011) che rappresentano circa il 70% degli introiti delle esportazioni, e inoltre pietre preziose, manganese, rame, nichel e carbone. Le esportazioni di minerali sopravanzano in valore le importazioni.
Le comunicazioni interne, deboli via terra, contano su una discreta trama di servizi aerei. La posizione di paese ‘chiuso’ nel continente è attenuata dalla strada che collega il B. alla Zambia e dagli intensi scambi con il Sudafrica mediante la linea ferroviaria Città del Capo-Harare e con Namibia e Sudafrica mediante la linea Ghanzi-Lobatse.
Protettorato britannico dal 1885 con il nome di Bechuanaland, a lungo richiesto dal confinante Sudafrica, il B. ottenne l’autogoverno interno nel 1965 e l’indipendenza nell’ambito del Commonwealth nel 1966. Un’ininterrotta leadership civile democraticamente eletta, insieme con la crescita economica trainata dalle esportazioni di prodotti minerari, ha favorito la stabilità del paese. Il Botswana Democratic Party, di orientamento liberale, ha vinto tutte le elezioni dal 1965. Il suo fondatore (1962), Seretse Khama, leader del movimento di indipendenza, mantenne la presidenza della Repubblica dal 1966 fino alla morte, nel 1980, quando fu sostituito da J.K. Quett Masire (riconfermato nel 1984, 1989 e 1994). Dopo la presidenza di F. Mogae (1998-2008), è iniziata quella di I. Khama, rieletto dopo le elezioni legislative tenutesi nell'ottobre 2014 e vinte dal Botswana Democratic Party, che si è aggiudicato 37 dei 57 seggi dell’Assemblea Nazionale. Nell'aprile 2018 Khama si è dimesso dalla carica presidenziale, subentrandogli il vicepresidente M. Masisi, eletto per un secondo mandato alle presidenziali svoltesi nell'ottobre 2019.
Di orientamento moderatamente filoccidentale, il B. costituì nel 1980, con altri Stati dell’Africa australe, la Southern African Development Coordination Conference (dal 1992 Southern African Development Community), organismo regionale finalizzato alla promozione dell’integrazione e cooperazione economica tra i paesi membri.
Sito archeologico di Tsodilo (2001).