Impronta ottenuta su un supporto malleabile (cera, ceralacca, metallo) mediante l’apposizione di una matrice recante figure o segni distintivi di un’autorità, di un ente, di una persona.
Larga diffusione del s. si ebbe con la civiltà assiro-babilonese, che usò cilindri di vario materiale con figure, nomi o formule incisi all’intorno, che veniva rotolato sul materiale da segnare (piombo, creta); l’uso perdurò fino all’8° sec. a.C., diffondendosi in Siria e Palestina. Dall’8° sec. cominciò l’uso del s.-punzone, che si affermò in Asia Minore, Siria, Egitto. A Creta il s. fu molto diffuso in età minoica; in pietra o in oro, aveva forma di prisma triangolare, o di cilindro, con segni o scene sulle facce piatte estreme. In Grecia si ebbero s. nella civiltà tessalica di Dimini e Sesklo; si usarono come s. gemme ovali incise incastonate in anelli, o anelli metallici incisi, con scritte, motivi decorativi o ritratti specie nell’ellenismo e poi nel mondo romano.
Presso i Greci e i Romani il s. serviva sia come segno personale sia per assicurare la chiusura dello scritto; nel Medioevo fu usato oltre che a questi fini, anche come mezzo di autenticazione in luogo della sottoscrizione autografa. Con l’età moderna, tornando in onore le firme autografe, i s. continuarono a essere usati per lo più come mezzo secondario di convalida. I più antichi s. medievali ebbero forma ovale, essendo tratti spesso da gemme antiche; con i primi s. imperiali metallici (Carlo il Grosso) si diffuse la forma rotonda, dominante fino al 12° sec., quando comparvero s. a mandorla, più adatti al tipo della figura stante, comune nei s. vescovili. Alla fine del 12° sec., con l’ampia sostituzione di motivi araldici a quelli figurati, comparve la forma a scudo; dopo il Cinquecento fu di nuovo comune la forma ovale. Le matrici furono costituite dal castone di un anello; in seguito, i s. metallici si fornirono di un vero manico, talvolta ornato. I più antichi s. noti risalgono ai re franchi; in Italia i primi sono quelli del ducato napoletano (sec. 7°-8°). I s. imperiali, con figura intera, stante o seduta, servirono di modello nel Medioevo a quelli dei civili e degli ecclesiastici, con il ritratto del titolare del s.; i s. di principi e sovrani avevano di regola il ritratto, dal Duecento sostituito in genere con lo stemma, come accadde anche per la maggior parte dei s. di famiglia. Importanti artisticamente i s. di città; ebbero s. propri anche corporazioni e arti e altri enti civili (ospedali, università ecc.). Il s. gotico fu in Europa un tipo costante fino al Rinascimento: bellissimi i s. inglesi di corporazioni, quelli dei Comuni italiani, spesso eseguiti da famosi orafi. Dopo il Cinquecento, anche per ragioni tecniche, si nota una tendenza alla meccanizzazione dell’intaglio, in parallelo alle vicende della medaglia.
Dal Medioevo la materia più comune sulla quale s’impresse il s. fu la cera, poi sostituita dalla ceralacca; si ebbero anche s. di metallo (bolle), per lo più di piombo, raramente ricoperti di foglia d’oro; quelli di cera potevano essere applicati direttamente al documento, quelli di metallo erano appesi per mezzo di una cordicella o di una strisciolina. Le bolle avevano ordinariamente due impressioni, sul recto e sul verso; anche i s. pendenti di cera potevano avere una seconda impronta nel verso (controsigillo; v. fig.). L’impronta diretta dalla matrice sulla carta del documento, dopo il 18° sec., diede luogo al moderno timbro a secco.
Sigillografia Scienza (anche detta sfragistica) che studia i s. dal punto di vista tecnico, nel loro valore artistico e storico; dei s. considerati come mezzo di autenticazione nei documenti antichi e moderni, si occupa invece la diplomatica. La prima trattazione sui s. si trova nella Summa de arte prosandi, di Corrado de Mure (1275-76); più a lungo ne trattarono J. Mabillon e L.A. Muratori, raffinandosi poi questa disciplina, contemporaneamente al progresso delle altre scienze ausiliarie della storia.
Nelle costruzioni stradali, trattamento superficiale che si pratica come ultima finitura del manto bituminoso (➔ pavimentazione).