Organo dell’apparato respiratorio, dell’Uomo e dei Vertebrati superiori, costituito da un condotto fibromuscolare e cartilagineo, compreso tra la laringe e l’origine dei bronchi.
In alcuni Artropodi (Insetti, Aracnidi, Miriapodi) e negli Onicofori, le t. sono i tubi che costituiscono l’apparato respiratorio. Si originano nell’embrione come invaginazioni del tegumento e sono rivestite internamente da un epitelio sopra il quale si trova uno strato di chitina (intima tracheale). La chitina, che nei rami tracheali maggiori presenta un ispessimento in forma di sottile spirale, mantiene aperti i tubuli tracheali. Il sistema tracheale comunica con l’esterno per mezzo di aperture chiamate stigmi, dai quali si dipartono i tronchi maggiori che, ramificandosi e assottigliandosi, danno origine a un sistema di capillari finissimi (fino a 0,2-0,5 mm di diametro), le tracheole. Queste penetrano in tutte le parti del corpo, raggiungendo gli interstizi fra le cellule e talvolta anche l’interno di singole cellule. La ventilazione del sistema tracheale è prodotta dai movimenti del corpo. L’aria raggiunge direttamente i tessuti dove si svolgono i fenomeni chimici della respirazione. In molti Insetti volatori, alcuni tronchi tracheali sono dilatati a formare ampie cavità (vescicole tracheali o sacchi aerei) che l’insetto riempie d’aria con opportuni movimenti prima d’innalzarsi a volo e che hanno funzione analoga a quella dei sacchi respiratori degli Uccelli. Gli stigmi sono organi segmentali. Ogni metamero ne possiede un paio; ma negli Insetti, in generale, non tutti i segmenti sono provvisti di stigmi. Negli Onicofori esistono numerosi stigmi in ogni segmento.
La t. è un organo impari e mediano, che costituisce il segmento prossimale dei condotti respiratori; fa seguito alla laringe e termina biforcandosi nei 2 grossi bronchi (v. fig.). Ha la forma di cilindro cavo appiattito posteriormente, lungo circa 12 cm e del calibro di 2 cm circa. Le pareti si compongono di 2 tuniche, una, esterna, fibrocartilaginea e una, interna, mucosa. La tunica fibrocartilaginea è costituita da archi (o anelli) cartilaginei incurvati a c. Tra un arco e l’altro sono interposte connessioni fibrose, dette legamenti tracheali o anulari. La mucosa è composta da un epitelio cilindrico ciliato pluristratificato con numerose cellule mucose; nella sottomucosa si trovano numerose ghiandole sierose.
La t. è in rapporto anatomico con varie formazioni, tra le quali l’esofago, posteriormente, e il fascio nerveo-vascolare del collo, lateralmente.
Tracheopatia Termine generico che designa qualunque affezione tracheale. La tracheite è un’infiammazione della t., acuta o cronica, da cause varie (infettive, fisiche, chimiche, allergiche ecc.). Per lo più il processo infiammatorio coinvolge, oltre alla t., anche i vicini tratti delle vie respiratorie: laringe (laringo-tracheite), bronchi (tracheo-bronchite), faringe e laringe (faringo-laringo-tracheite). Il tracheocele è un’estroflessione circoscritta della t., di tipo diverticolare, talvolta contenente muco o pus, dovuta a malformazione o acquisita da cause varie. La tracheomalacia è l’indebolimento delle strutture di sostegno della t., conseguente a compressioni estrinseche prolungate (gozzo), malattie (tubercolosi, condriti e pericondriti degli anelli cartilaginei) che compromettano la resistenza della t., o a tumori che ne distruggano la parete. La tracheostenosi è la patologica diminuzione di calibro della t.; può avere origine congenita o acquisita (traumatica, cicatriziale, infiammatoria, neoplastica).
In chirurgia, tracheoplastica, intervento di ricostruzione della t. attuato con varie tecniche (riparazione mediante innesti, protesi totale ecc.) dopo l’asportazione di tratti alterati dell’organo; tracheotomia, l’incisione della porzione cervicale della t.; trova indicazione come intervento collaterale della chirurgia della laringe (laringectomia), o, comunque, per facilitare la respirazione in caso di stenosi tracheali alte o per facilitarla nelle pratiche rianimatorie. Segue il collocamento di una cannula tracheale e, a distanza di tempo, la sutura dell’incisione ove le condizioni lo permettano; tracheolaringostomia, intervento consistente nell’incisione, previa tracheotomia, dei tessuti della regione anteriore del collo, della t. e laringe, praticato allo scopo di liberare i tratti stenotici laringei e tracheali. Tracheoscopia Metodo di endoscopia della trachea; può essere praticato con gli strumenti della broncoscopia o anche, più semplicemente, con un particolare specchietto, detto di Voltolini, comunemente usato per la laringoscopia indiretta, che consente però l’esame del solo tratto iniziale della trachea.
In botanica, vasi addetti al trasporto della linfa grezza (detti anche tubi legnosi, o vasi). Sono costituiti da una serie di cellule morte più o meno allungate, disposte lungo l’asse maggiore dell’organo in cui si trovano; presentano membrane trasversali riassorbite (con il residuo di un cercine parietale) se sono normali a quelle longitudinali, mentre, se sono oblique, subiscono varie perforazioni scalariformi o più o meno circolari. Le singole cellule sono dette segmenti o elementi della t. e hanno forma cilindrica; le pareti longitudinali sono più o meno fortemente lignificate e presentano ispessimenti ad anello, a spirale, a reticolo ecc. Poiché dopo la formazione delle pareti il protoplasma scompare, le t. sono fusioni di cellule morte. Nel legno delle piante perenni la produzione di t. è molto più numerosa nella porzione della cerchia annuale formata in primavera, alla ripresa vegetativa. Le t. sono dette anche vasi perfetti perché pervie, mentre si dicono vasi chiusi le tracheidi. Queste sono elementi conduttori costituiti da un’unica cellula morta, allungata, con estremità affusolate e pareti spesso lignificate e variamente punteggiate; sono disposte lungo l’asse maggiore dell’organo nel quale si trovano, di solito adiacenti una all’altra e comunicanti per mezzo di canalicoli, e hanno funzione analoga a quella delle trachee.
Dal punto di vista filogenetico le t. rappresentano un perfezionamento rispetto alle tracheidi: mentre queste sono lunghe di norma 1 o 2 mm, le t. sono molto più lunghe (parecchi centimetri, in certi alberi vari decimetri e in alcune liane anche alcuni metri; di norma le t. sono larghe fino a 0,2 mm, ma nelle liane anche il diametro è considerevole, fino a 0,7 mm). Le t. si trovano in quasi tutte le Angiosperme e fra le Gimnosperme solo nelle Gnetine; sono state riscontrate anche in pochissime Pteridofite (Selaginella, Pteridium). Le tracheidi invece costituiscono gli elementi conduttori delle Pteridofite e delle Gimnosperme (eccetto che nelle Gnetine) e sono presenti in tutte le Angiosperme, miste alle t. o da sole (spesso nel legno primario); alcune Angiosperme, considerate anche per altri caratteri più primitive, per es., le Trocodendracee, hanno soltanto tracheidi, anche nel legno secondario. Elementi conduttori con caratteri di transizione fra t. e tracheidi esistono, per es., nelle sequoie. In alcune piante (Gimnosperme) le tracheidi hanno anche una funzione di sostegno e perciò sono dette fibro-tracheidi.
La tracheomicosi è una malattia delle piante, spesso letale, dovuta allo sviluppo di funghi parassiti all’interno delle tracheidi di piante vascolari.