Accessorio prevalentemente femminile realizzato con pellami, tessuto, paglia, materiali sintetici, in varie fogge e grandezze, che serve per portare con sé denaro e altri oggetti.
D’uso assai largo prima che si applicassero tasche al vestito (17°-18° sec.), in origine la b. aveva per lo più la forma di un sacchetto tondeggiante in basso, chiuso da una ribalta che si passava sotto la cintura; talvolta si portava appesa al collo. Un tipo speciale, più largo, di forma trapezoidale, portato anche alla cintura, aveva il nome di elemosiniera perché in origine serviva a raccogliere gli oboli dell’elemosina. Nel 15° sec. cominciarono a diffondersi altri modelli, come per es. la gemelle o cul de vilain, a doppia tasca e chiusure a cerniera; dalla fine del 18° sec. si affermò la moda della réticule (detta anche per scherno ridicule), una sacca oblunga o a losanga; alla fine dell’Ottocento si diffusero le prime b. di linea più strutturata, ispirate ai bagagli da viaggio e con chiusura a scatto. Dal Primo Impero agli inizi del 20° sec. furono in uso b. di metallo o merletto, ricamate, con nappe, mentre nel 1920 fece la sua prima apparizione la pochette senza manici: piatta e piccola, anche in tartaruga o coccodrillo. Nel 1935 la casa francese Hermès lanciò una b. di foggia moderna, simile a una borsa da sella e ispirata ai modelli da caccia di fine Ottocento, non grande, con soffietti e tasche interne, manici corti e chiusure metalliche. Nel dopoguerra piccole b. erano portate a mano, mentre dagli anni 1970, la moda borghese della b. poco pratica lasciò il posto al modello della pratica tracolla di cuoio naturale. Alla fine degli anni 1980 venne lanciato il marsupio, una larga tasca con zip, su cintura chiusa dietro, e si diffuse lo zaino, mutuato dall’esercito, che si porta a spalla. Negli anni 1990 era di nuovo di moda la b. a manici corti, la rigida Kelly (v. fig.), o la lunga baguette, infilata sotto l’ascella. L’uomo, che usava prevalentemente rigide cartelle di cuoio, negli anni 1970 ha adottato il borsello, poi il marsupio, più di recente zaini e, nel dilagare di mode unisex, semplici shop bags e b. di carattere etnico.
B. faringea Invaginazione di tipo diverticolare della mucosa della volta faringea. B. omentale Diverticolo del peritoneo, detto anche retrocavità degli epiploon, situato tra la parete posteriore dello stomaco e il pancreas. B. ovarica Depressione che si trova sulla parete laterale del bacino in corrispondenza dell’ovaio. B. sierose sottocutanee Cavità di varia grandezza, di forma irregolare, situate nel sottocutaneo, contenenti un liquido viscido, mucoso; hanno la funzione di facilitare lo scorrimento della cute ovunque sia necessario, per es. a livello d’angolo della mandibola, dell’acromion, dell’olecrano, del grande trocantere ecc. B. sinoviale Cavità sinoviale di forma vescicolare applicata su una delle facce di un tendine muscolare (b. tendinea) o di un muscolo (b. muscolare) per facilitarne lo scorrimento.
Le malattie delle b. consistono in traumi, cui consegue igroma, in infiammazioni o borsiti, e in tumori. La borsite è l’infiammazione di natura traumatica, microbica o degenerativo-discrasica: le più frequenti sono le forme traumatiche. Le forme microbiche sono dovute a germi banali o al bacillo tubercolare: per queste ultime sono descritte una forma essudativa (igroma sieroso), una forma produttiva (borsite fungosa) e una distruttiva (borsite caseosa). Fra le forme degenerative la più frequente è quella localizzata all’articolazione scapolo-omerale (periartrite scapolo-omerale o malattia di Duplay).
B. di studio Somma di denaro messa a disposizione di uno studente o di uno studioso, perché possa seguire un corso di studi in Italia o all’estero, o comunque dedicarsi a uno studio determinato. Le b. si costituiscono con elargizioni da parte di enti, istituti o privati, ovvero con la rendita di un fondo all’uopo destinato. Con il trasferimento alle Regioni a statuto ordinario delle funzioni amministrative già esercitate dallo Stato in materia di assistenza scolastica in favore degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado (a eccezione delle università), le b., che rispondono al diritto costituzionale per i capaci e meritevoli di raggiungere i gradi più alti dell’istruzione anche se privi di mezzi, sono attribuite secondo modalità e procedure stabilite da leggi regionali.
La legge sulla parità (l. 62/10 marzo 2000) ha introdotto l’assegnazione di b. a sostegno della spesa sostenuta dalle famiglie per l’istruzione dei figli siano essi iscritti a una scuola statale o a una paritaria (mediante equivalente detrazione di imposta). Con l’entrata a regime dell’autonomia scolastica (d.p.r. 275/99) le b. possono essere assegnate agli studenti anche dalle istituzioni scolastiche, sulla base di preventivi criteri deliberati dal Consiglio di istituto, su proposta, per i profili didattici, del Collegio dei docenti (d.i. 1° febbraio 2001, art. 54).
Provvedimenti analoghi alle b. sono gli assegni di studio universitari (comunemente detti presalari), disciplinati dalle l. 162/21 aprile 1969 e 390/2 dicembre 1991. Sono previste inoltre b. di studio a favore di laureati per la frequenza dei corsi di perfezionamento, e di specializzazione universitari e per coloro che sono ammessi ai corsi di dottorato di ricerca (d.m. 224/30 aprile 1999, art. 7).
B. di Fabricio Tasca caratteristica della cloaca di molti uccelli, di funzione piuttosto dubbia. B. melaria, o ingluvie, dell’ape operaia dove viene raccolto il nettare che vi subisce poi la trasformazione in miele.