(o CAF) Sigla dei Centri Autorizzati di Assistenza Fiscale, soggetti del diritto tributario che agiscono quali strutture intermedie tra il contribuente e l’amministrazione finanziaria. Sono stati introdotti nell’ordinamento italiano con la l. 413/1991, per l’espletamento dell’attività di assistenza fiscale, intesa quale operazione di ausilio e supporto nei confronti di determinati contribuenti.
La riforma tributaria attuata negli anni 1970, infatti, aveva reso ineliminabile il ricorso del contribuente all’assistenza tecnica, data la complessità di alcuni adempimenti fiscali e degli obblighi contabili. Alcune di queste attività, quali la tenuta delle scritture contabili, la predisposizione della dichiarazione dei redditi o l’apposizione di un visto di conformità formale dei dati esposti nelle dichiarazioni fiscali, potevano quindi essere svolte dai CAAF. Ma l’attività dei centri non era soggetta a particolari regolamentazioni, e nessun effetto scaturiva per il contribuente dall’ausilio del CAAF, giacché l’amministrazione finanziaria conservava immutati tutti i poteri di controllo, verifica e accertamento. Il contribuente poteva soltanto non essere punito in via amministrativa se dimostrava che le irregolarità emergenti dalla dichiarazione riguardavano dati per i quali era stato apposto il visto del CAAF.
La normativa relativa all’assistenza fiscale è stata interamente riorganizzata dagli art. 32 e ss. del d. legisl. 241/1997, poi trasfusi nel d. legisl. 490/1998. I CAAF sono così diventati società di capitali, di cui possono far parte solo associazioni di categoria o sostituti di imposta. In via generale (art. 34, d. legisl. 241/1997), l’assistenza offerta dai CAAF consiste nell’elaborazione e predisposizione delle dichiarazioni tributarie e nell’effettuazione degli adempimenti a queste connessi; nella redazione delle scritture contabili; nella verifica della conformità dei dati esposti in dichiarazione rispetto a quelli contenuti nella documentazione; nella consegna al contribuente di copia della dichiarazione e del prospetto di liquidazione delle imposte; nella comunicazione al sostituto di imposta dei risultati della dichiarazione. Responsabili dell’assistenza fiscale sono i soggetti iscritti all’albo dei dottori commercialisti o dei ragionieri, designati dal CAAF.
I CAAF imprese prestano assistenza ai contribuenti titolari di redditi d’impresa. Sono composti da rappresentanti di associazioni di categoria degli imprenditori e svolgono compiti rilevanti, soprattutto se paragonati a quelli della disciplina precedente. Possono verificare la corretta applicazione delle norme tributarie su tre livelli: il visto di conformità (detto anche visto leggero), l’asseverazione e la certificazione tributaria (detta anche visto pesante). Il visto di conformità attesta la correttezza dei dati contenuti nella dichiarazione redatta dal CAAF rispetto alle scritture contabili e delle scritture contabili rispetto alla documentazione contabile. L’asseverazione certifica che gli elementi rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore corrispondano a quanto emerge dal corredo contabile del contribuente. La certificazione tributaria, che può essere rilasciata soltanto da soggetti qualificati, indicati dalla legge (d. legisl. 241/1997, art. 36), i quali devono quindi far parte della struttura del CAAF, attesta l’esatta applicazione delle norme tributarie sostanziali, a seguito dell’esplicazione di una serie di controlli e attività. Ha effetti rilevanti sull’attività di accertamento e di riscossione. Il contribuente che ha ottenuto la certificazione non può essere oggetto di accertamenti induttivi per il periodo cui tale certificazione si riferisce; gli accertamenti basati sugli studi di settore non gli possono essere notificati oltre il terzo anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione; in caso di ricorso contro l’atto di accertamento, non può subire una riscossione provvisoria delle imposte, se non dopo la sentenza di primo grado.
I CAAF dipendenti prestano assistenza ai contribuenti che non sono titolari di reddito di impresa o di lavoro autonomo. Sono composti da rappresentanti di associazioni sindacali di lavoratori dipendenti o di pensionati, e da sostituti d’imposta. Su richiesta del contribuente possono rilasciare un visto di conformità dei dati contenuti nella dichiarazione alla documentazione relativa.
Nel 2006 la Corte di giustizia europea ha ritenuto che la riserva esclusiva in favore dei CAAF di alcune attività di consulenza e assistenza fiscale contrasti con i principi comunitari di libertà di stabilimento e di libera prestazione dei servizi, e che i compensi relativi alle attività esercitate dai CAAF costituiscano aiuti di stato incompatibili con il Trattato CE. Tali pronunciamenti impongono allo stato italiano una prossima revisione di alcuni punti della attuale disciplina dei CAAF.