Stato insulare caribico composto dalle due isole omonime situate a largo della costa del Venezuela.
Sotto il profilo etnico, scomparsi completamente gli Amerindi, si distinguono due grandi gruppi, i neri di origine africana (39,2%) e gli Indiani (38,6%); seguono meticci (16,3%) ed esigue minoranze di bianchi e di Cinesi. Il tasso di crescita annua, che si era stabilizzato nei primi anni 1990 intorno all’1%, è sceso progressivamente fino all’attuale −0,1%, tra i più bassi del mondo. La popolazione si concentra soprattutto sull’isola di Trinidad, dove l’organizzazione territoriale fa capo alla capitale e ai centri di Chaguanas, San Fernando e Arima. Tobago ha una rete urbana assai più modesta, il cui centro maggiore è Scarborough.
Lingua ufficiale è l’inglese, ma sono usati anche spagnolo, hindī e idiomi creoli. La religione più praticata è quella cristiana, con prevalenza della confessione cattolica (29,4%) su quella protestante (18,8%) e anglicana (10,9%). Alla religione cristiana segue quella induista (23,8%); minoranze (5,8%) di musulmani.
Cardine dell’economia di T. sono le attività estrattive; tra le risorse del sottosuolo, il petrolio, la cui produzione tuttavia si presenta in calo dagli anni 1980 per il progressivo impoverimento dei giacimenti, il gas naturale, le cui consistenti riserve assicurano, al contrario, una produzione in costante crescita, e l’asfalto, di cui il paese possiede le maggiori riserve del mondo (deposito di Pitch Lake). La presenza e lo sfruttamento dei giacimenti di petrolio hanno portato all’insediamento di numerose raffinerie e industrie petrolchimiche, che trattano anche greggio importato dal Venezuela e da altri paesi. I maggiori impianti di raffinazione sono situati nell’isola di Trinidad a Claxton Bay e Point Fortin, dove terminano due oleodotti che trasportano il greggio dai luoghi di estrazione. La presenza degli idrocarburi (e quindi di energia a buon mercato) e la possibilità di importare bauxite hanno permesso l’impianto di alcune fabbriche per la produzione di alluminio. Il resto della produzione industriale riguarda cemento, fertilizzanti, ammoniaca, birra, sigarette e rum. Tipico è il liquore di angostura, fabbricato con la corteccia della Cusparia febrifuga (o trifoliata). Malgrado il clima tropicale, il paese ha scarse risorse idriche e, di conseguenza, le colture sono poco sviluppate (l’arativo occupa meno di un quarto della superficie territoriale). L’unica produzione di una certa importanza è quella della canna da zucchero, che tuttavia è molto irregolare: infatti, la raccolta può variare anche del 30% da un anno all’altro. Le colture destinate al consumo locale sono limitate a mais e riso. Sviluppata la pesca. In espansione le attività turistiche, concentrate in particolare a Tobago. La bilancia commerciale è costantemente in attivo, grazie alle esportazioni di idrocarburi e derivati. Gli USA assorbono quasi il 45% dell’export; seguono Spagna, Giamaica e Paesi Bassi. Principali fornitori (derrate alimentari e beni di consumo) sono, oltre agli Stati Uniti, Brasile, Venezuela e Colombia.
Capillare ed efficiente la rete stradale (8320 km2, di cui oltre la metà asfaltati). Port of Spain è il maggiore scalo portuale e aeroportuale del paese.
Amministrate dalla Gran Bretagna come un unico territorio dal 1888, le due isole tra il 1958 e il 1961 fecero parte della Federazione delle Indie Occidentali. La vita politica interna fu per un quarantennio caratterizzata dal predominio del moderato People’s National Movement (PNM), espressione soprattutto dei ceti medi di origine africana, fondato nel 1956 da E. Williams (ininterrottamente a capo del governo sino alla morte, nel 1981). Il PNM condusse il paese all’indipendenza (31 agosto 1962), quindi ne promosse la trasformazione in repubblica nell’ambito del Commonwealth (1976). Nelle elezioni del 1986 prevalse una coalizione di partiti di opposizione, la National Alliance for Reconstruction (NAR), il cui leader, A.N. Robinson, assunse la guida del governo, ma nel 1991 ritornò al governo il PNM. Negli anni 1990 il permanere di una grave situazione economica e il mantenimento della politica di austerità da parte del governo alimentarono una forte protesta sociale. Nel 1995 dopo le elezioni anticipate si formò un governo di coalizione, di orientamento progressista, frutto dell’alleanza tra United National Congress (UNC) e NAR. Il nuovo esecutivo cercò di rivitalizzare l’economia con una parziale riduzione della tassazione diretta e potenziò le forze di polizia per far fronte all’aumento della criminalità legata al traffico di droga. Le elezioni del 2000 confermarono all’UNC la maggioranza dei consensi, ma nel 2001 il governo andò in crisi. Le nuove elezioni politiche assegnarono all’UNC e al PNM lo stesso numero di seggi e richiesero nel 2002 ulteriori consultazioni, vinte dal PNM, ancora formazione maggioritaria nel 2007. Nel 2010 è stato necessario tornare al voto e l’UNC ha superato di gran lunga il PNM, mentre le consultazioni tenutesi nel 2015 hanno nuovamento registrato la vittoria del partito all'opposizione, riconfermato alla guida del Paese dalla tornata elettorale del 2020.