Insegna militare che distingue i soldati di uno stesso corpo da quelli di altri Stati o di altri corpi; per estensione raggruppamento di soldati raccolti sotto un’unica insegna o di volontari, che esercitano la guerriglia.
banda B. armata Particolare figura delittuosa del più vasto fenomeno associativo criminoso, consistente nella costituzione o nella partecipazione a un’organizzazione di persone caratterizzata da una disciplina dai tratti militari e dotata di un armamentario idoneo per il perseguimento dei delitti contro la personalità interna o internazionale dello Stato.
L’art. 306 c.p. distingue l’ipotesi della formazione della b. armata da quella della partecipazione alla stessa, stabilendo la sanzione della reclusione da cinque a quindici anni per coloro che la promuovono, costituiscono od organizzano, nonché per i capi o i sovventori, e la pena più mite della reclusione da tre a nove anni per coloro che vi partecipano soltanto.
Il delitto in esame si configura come reato di pericolo perché per la sua consumazione è sufficiente porre in essere la struttura delittuosa e non necessariamente realizzare i delitti prefissati.
Il numero di persone necessario a costituire una b., non previamente determinato dal legislatore, deve essere tale da porre concretamente in pericolo i beni protetti, secondo un accertamento di fatto demandato al giudice di merito. Essenziale è invece l’esistenza di una struttura organizzata non necessariamente in base a una gerarchia militare, ma fondata su un vincolo di collegamento tra i suoi componenti e sulla consapevolezza di ciascun membro di agire per lo scopo comune a tutti gli altri partecipanti. È in ogni caso irrilevante che alcuni agiscano manifestamente e altri in forma occulta. L’inadeguatezza della struttura organizzativa può costituire una circostanza attenuante solo se viene a incidere sulla tenuità del pericolo posto in essere, ma non è comunque sufficiente a escludere la configurabilità del reato. Per ciò che concerne l’elemento specializzante della disponibilità delle armi, non occorre che ciascun membro sia effettivamente armato, in quanto basta la detenzione di una quantità di armi sufficiente all’obiettivo prefissato e la concreta possibilità di utilizzarle da parte degli associati. Sono considerati partecipanti alla b. armata anche i soggetti disarmati, titolari di specifiche competenze funzionali al conseguimento dello scopo comune, ma non necessariamente destinate all’uso delle armi.
banda B. musicale Complesso di strumenti a fiato e a percussione. Già presso i Romani e, più tardi, presso le corti feudali e i Comuni medievali vi erano nell’esercito corporazioni non militari di musicisti che segnavano la cadenza o incitavano al combattimento. Durante il periodo delle Signorie in Italia, e nello stesso tempo anche in Francia, Inghilterra, Germania si diffusero b. nate dalle compagnie di musici girovaghi, assoldati dalle città e dai signori. Decisivo slancio si ebbe, in Francia, al tempo di Luigi XIV (per cura di G.B. Lulli) e in Germania, al tempo di Federico II con l’ordinamento delle b. militari tedesche (2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, cui presto si aggiunsero 1 o 2 flauti, 1 o 2 trombe, contrafagotto e serpentone). Ulteriore impulso si ebbe dalla Rivoluzione francese, che impiegava spesso la b. nelle feste civiche. La più antica musica bandistica di cui si abbiano le parti a stampa apparve nel 1794, presso l’editore N. Simrock di Bonn: VI Marches pour harmonie composées par W.A. Mozart, arrangées par C. A. Goepfort. Scrissero per la b. L. Cherubini, L. van Beethoven, L. Spohr, G. Spontini, C.M. von Weber, G. Rossini, H. Berlioz. Nel 19° sec. lo sviluppo dei complessi bandistici ricevette un notevole impulso dalle invenzioni del fabbricante A. Sax e dall’azione organizzatrice del direttore generale delle musiche militari prussiane W.F. Wieprecht. In Italia, dopo un periodo di stasi si formarono numerose b. comunali; tra queste notevole specialmente quella di Roma, fondata nel 1871 e riorganizzata nel 1881 e poi nel 1885, quando ne assunse la direzione A. Vessella. Questi diede con la banda comunale romana il primo esempio italiano di formazione regolare di un complesso bandistico moderno e dotò il repertorio d’una gran quantità di ottimi lavori e trascrizioni da classici.
banda B. nere Nel 16° sec., nome, dal colore delle insegne, di alcune compagnie di soldati: per es. quelle di Piemonte, che all’inizio del 16° sec. comprendevano molti Baschi, Guasconi e Piccardi, ordinate poi in un reggimento, detto reggimento di Piemonte; quelle di lanzichenecchi al servizio della Francia, nella battaglia di Pavia (1525) comandate da Giovanni di Lorena e dal duca di Suffolk. In Italia notissima fu la compagnia di Giovanni dalle Bande Nere (➔ Medici, Giovanni de’), così chiamata per le strisce di stoffa di tale colore portate sull’armatura in segno di lutto per la morte di papa Leone X e poi per quella dello stesso capitano. Nel 1528 la compagnia, sotto il comando di Orazio Baglioni, fu inviata alla guerra di Napoli, dove, dopo la resa di Aversa, fu dispersa.