Insieme delle fasi lavorative che servono, partendo dall’originale fino all’impostazione o montaggio delle pagine di una segnatura, per la preparazione delle forme, lastre o cilindri da stampa. A seconda delle tecnologie si distingue in: composizione c. tipografica o a caldo, basata su caratteri mobili per operazione a mano o a macchina, righe fuse a macchina, cliché per illustrazioni, duplicazione in stereotipia; composizione c. a freddo, basata sulla produzione di un supporto trasparente che porta le immagini (testi e illustrazioni) utilizzato per impressionare lo strato fotosensibile delle lastre o cilindri da stampa, che si distingue a sua volta in dattilocomposizione, fotocomposizione, c. elettronica asservita a fotocompositrici o graphic-system, c. digitale. La macchina con la quale si effettua la c. è detta compositrice. Negli ultimi decenni del 20° sec. la c. tipografica è stata del tutto soppiantata da quella elettronica o digitale.
Nella composizione c. tipografica la pagina, che aveva generalmente struttura metallica (lega di piombo), veniva formata partendo dall’originale mediante l’assemblaggio a mano di caratteri mobili raccolti dalla cassa tipografica a formare righe giustificate; questo assemblaggio poteva essere fatto con macchine comandate da tastiere utilizzanti matrici per fondere caratteri mobili in righe composte (monotype), o matrici per fondere righe compatte (linotype). Dopo la raccolta a mano delle colonne di righe, queste venivano legate a pacco e si eseguivano le bozze; una volta corrette le bozze, si effettuavano le legature a pacco di pagine con eventuali cliché, e il montaggio su telaio, per macchina tipografica da foglio, del numero previsto di pagine nelle segnature; per le rotative si effettuava il montaggio su cilindro da stampa dopo duplicazione in forme metalliche fuse mediante stereotipia.
Nella composizione c. elettronica le attrezzature (tastiera semplice o con video, lettori ottici, videocorrettori, videografici, trasmettitori di immagini) sono collegate direttamente o indirettamente, mediante supporto di codificazione, a uno o più elaboratori atti a completare tutte le fasi lavorative, per realizzare un’uscita che serve a comandare una o più fotocompositrici atte a produrre una serie di pagine complete.
Nella composizione c. digitale l’originale da riprodurre (testo e illustrazione) viene trasformato in un sistema binario su supporti di codificazione e decodificato per il comando di fotocompositrice a fascio elettronico o laser o per l’incisione diretta su lastre metalliche o di plastica o su cilindri per rotocalco o per xerografia.
Unione di due (raramente più) parole o temi a formare una nuova parola. Si distingue la composizione c. verbale, consistente di norma nel premettere al verbo una o più preposizioni o prefissoidi e temi nominali (tacere, sottacere), e quella nominale, in cui si hanno due nomi (capostazione), o una preposizione o avverbio più un nome (ingiusto) o un tema verbale (schiaccianoci). Tra le lingue indoeuropee, la c. nominale è assai vitale in antico indiano, iranico, greco, germanico, molto meno in latino, dove si hanno più giustapposti che composti in senso stretto.
composizione C. di vettori Operazione geometrica su vettori liberi (o pensati tali, se applicati): ha per scopo la determinazione del loro risultante, che si ottiene riportando uno di seguito all’altro, a partire da un’origine O arbitrariamente prefissata e in un ordine qualsiasi, segmenti equipollenti ai vettori dati v1, v2,..., vn (n=4 in fig.): il lato di chiusa On della poligonale che così si determina, orientato dall’origine di essa verso il suo estremo libero, è il risultante dell’assegnato sistema di vettori.
Si chiama legge di composizione c. interna un’operazione che a una coppia (una terna, una quaterna ecc.) ordinata di elementi di un dato insieme associa un elemento dell’insieme stesso. Si definisce invece legge di composizione c. esterna tra due insiemi A e B un’operazione che associa a una coppia ordinata di elementi, il primo appartenente ad A e il secondo a B, un elemento di B.
composizione C. di funzioni Operazione che associa a due funzioni f:Y′→Z e g:X→Y, con Y ⊆ Y′, la funzione f•g:X→Z definita da (f•g)(x) = f(g(x)) (➔ funzione).
Per la c. di movimenti ➔ moto.