Tredicesima lettera dell’alfabeto latino.
La forma maiuscola (N) è simile a quella già posseduta dall’alfabeto fenicio. La forma minuscola deriva da quella della minuscola antica romana e della semionciale, attraverso le trasformazioni imposte al suo disegno dalla minuscola carolina e dall’umanistica. Il nome semitico della lettera, nūn, passò come νῦ al greco, divenuto en in latino.
Il valore fonetico della lettera n è in tutte le lingue quello di consonante nasale. A differenza però della lettera m, che rappresenta costantemente il suono della nasale bilabiale, la n ammette una certa varietà di punti d’articolazione: si può avere così una n labiodentale, come in italiano davanti a f e v; una n dentale, come in italiano davanti a t e d; una n alveolare, il suono ordinario dell’italiano e di quasi tutte le altre lingue, salvo davanti a consonante; una n palatoalveolare, come in italiano davanti a c, g, sc dolci; una n palatale, il suono rappresentato in italiano e in francese dal digramma gn, in spagnolo da ñ, in portoghese e in provenzale da nh, in ceco da ň ecc.; una n velare, come in italiano davanti a c e g duri, suono rappresentato in inglese, in tedesco, in altre lingue germaniche e in molte traslitterazioni da lingue esotiche col digramma ng. La lettera n rappresenta normalmente in italiano il suono della nasale alveolare ‹n›: una consonante che si distingue dalle altre nasali ‹m, n’› per essere pronunciata con la punta della lingua appoggiata agli alveoli degli incisivi superiori, e dalle altre alveolari ‹l, r, s, ʃ, z, ʒ› e dentali ‹t, d› per essere pronunciata con il velo palatino abbassato e quindi con il passaggio dell’aria attraverso la cavità nasale.
La n italiana è in generale la continuazione della n latina, in qualsiasi posizione: così tra due vocali, sia nel grado tenue (es. vino, lat. vinum), sia nel grado rafforzato (es. penna, lat. pinna); così nel grado medio, sia in posizione iniziale (es. naso, lat. nasus), sia davanti a consonante (es. lento, lat. lentus), sia dopo r (es. corno, lat. cornu). Ma il gruppo ni si può trovare quasi soltanto in latinismi o grecismi, perché l’esito popolare sarebbe gn: cfr. campagna, lat. campania, e Campania, dal lat. Campania. E sono sempre di origine dotta i gruppi consonantici di esplosiva + n (es. i composti con ipno-, dal gr. ὕπνος), di m + n (es. i composti con gimno-, dal gr. γυμνός), di n + l, r (come i danteschi inleiarsi, inluiarsi): in tutti questi casi la struttura fonetica dell’italiano richiederebbe l’assimilazione della prima consonante alla seconda.
Il digramma gn rappresenta in italiano la consonante nasale palatale n’, che si distingue dalla n alveolare per essere pronunciata col dorso della lingua aderente al palato: la stessa differenza che corre tra gl ‹l’› e l.
La lettera N designa una classe spettrale di stelle, di bassa temperatura (2000-3000 K), caratterizzate dalle molecole del carbonio e del cianogeno (onde anche il nome di stelle al carbonio che condividono con la vicina classe R). Sono tutte giganti e supergiganti, in maggioranza variabili, ma poco numerose e nessuna visibile a occhio nudo.
La lettera N è il simbolo dell’azoto.
La lettera N è il simbolo del newton, unità di misura della forza nel Sistema Internazionale. N designa anche il numero di Avogadro e, nella fisica nucleare, il generico nucleone (neutrone o protone), mentre n è il simbolo del neutrone. In meccanica, n (o N) può indicare la componente di un vettore secondo la normale a una superficie o secondo la normale principale a una curva; inoltre n (talora anche N) è usata per indicare il numero di giri compiuti nell’unità di tempo (solitamente un minuto primo) da un corpo animato di moto rotatorio uniforme. Nella meccanica degli aeriformi, la lettera N, prefissa al simbolo di un’unità di misura del volume di un gas, indica che si fa riferimento a condizioni normali di pressione (valore standard della pressione atmosferica: 1,01325 bar) e di temperatura (0 °C). In ottica, n solitamente è il simbolo dell’indice di rifrazione. In elettronica, n indica un tipo di semiconduttore in cui i portatori di carica maggioritari sono elettroni.
Con la lettera N si indica l’insieme dei numeri naturali.