Stato dell’Africa occidentale; è costituito da una striscia di territorio, inclusa nel Senegal, che si sviluppa per circa 350 km (con una larghezza massima di 50-60 km) lungo le due rive del corso inferiore e dell’estuario del fiume Gambia.
La struttura fisica della regione è molto semplice: formatasi in epoca geologica recente (Terziario), presenta una morfologia complessivamente pianeggiante, con estese coperture alluvionali quaternarie; modesti rilievi (altezza massima inferiore ai 500 m), nella parte interna, preludono al massiccio del Fouta Djalon. La breve fascia costiera è orlata a N da scogli e isolotti, mentre a S diviene più unita, bassa e sabbiosa.
Il clima è tropicale di tipo sudanese, con una stagione asciutta (novembre-maggio) e precipitazioni di natura monsonica, che raggiungono massimi di 1500 mm annui nella sezione occidentale del paese, concentrate in un periodo di 50-60 giorni fra luglio e ottobre. L’idrografia è ovviamente imperniata sul fiume Gambia, che riceve alcuni affluenti (non sempre a corso perenne) e scorre in una densa foresta a galleria, la cui essenza principale è rappresentata dalla palma del genere Borassus, mentre lungo le rive non mancano associazioni di piante acquatiche (mangrovie). Nelle altre parti del territorio domina la savana, talora arborata. Dal punto di vista faunistico, l’ambiente fluviale rende particolarmente numerosa la presenza di coccodrilli e di insetti.
Costituita da etnie sudanesi (Mandingo 34,1%, Fula 16,2%, Wolof 12,6%, Jola 9,2% ecc.), è distribuita piuttosto uniformemente lungo il corso del fiume, pur con un evidente addensamento verso la foce, dove si trova la capitale Banjul. Quest’ultima, insieme ad altre cittadine, per lo più disposte nell’immediato retroterra, porta il tasso di urbanizzazione del paese intorno al 57% (2008). I centri situati lungo l’arteria fluviale hanno in genere funzioni amministrative e commerciali; i villaggi della savana, invece, praticano esclusivamente l’agricoltura. Le condizioni di vita della popolazione sono molto arretrate e tale situazione viene confermata dall’andamento degli indicatori sociodemografici: secondo stime del 2009, la speranza di vita alla nascita supera di poco i 55 anni, ben oltre la metà della popolazione adulta è analfabeta e la mortalità infantile si aggira sul 67,33‰ circa. La conformazione stessa del paese contribuisce a ostacolare il processo di crescita economica e di infrastrutturazione del territorio: di fatto, ancora oggi, l’unica via di penetrazione è rappresentata dall’omonimo corso d’acqua. Il forte incremento demografico e la scarsità dello spazio coltivabile, in gran parte destinato alla produzione commerciale delle arachidi, tendono ad aggravare progressivamente la dipendenza alimentare dall’estero.
La popolazione parla dialetti locali, anche se lingua ufficiale è l’inglese; sotto l’aspetto religioso, prevalgono di gran lunga i musulmani (94,9% del totale), con minoranze di cristiani, sia protestanti sia cattolici.
Anche la G., come la quasi totalità dei ‘giovani’ paesi africani, ha pianificato il suo sviluppo economico, pur in presenza di risorse modeste e di una struttura produttiva gravata dal peso della monocoltura: l’arachide (che ha registrato una contrazione dalla metà degli anni 1990) accanto a colture alimentari di sussistenza (riso, miglio, manioca). Uniche industrie sono, sostanzialmente, gli impianti di trasformazione legati al settore primario. Nel 2008 il complesso delle attività primarie occupava quasi i 4/5 della forza lavoro ma concorreva a formare il 33% del PIL. Progetti per la diffusione della risicoltura irrigua nella media valle del Gambia, avviati fin dagli anni 1970 con l’assistenza tecnica e finanziaria di paesi stranieri e di organizzazioni internazionali, si sono tradotti in insuccessi, in quanto incompatibili con le consuetudini della società rurale gambiana. Riso, altre derrate e animali vivi rappresentano 1/3 circa del valore delle importazioni. Il paese è totalmente dipendente dall’estero per le forniture di energia. Il settore dei servizi ha segnato una forte espansione per effetto dello sviluppo delle attività turistiche. Prima dei cambiamenti politici del 1994, che hanno avuto una ripercussione negativa sul numero dei visitatori, erano più di 100.000 all’anno gli Europei che trascorrevano periodi di vacanza, tra novembre e aprile, sulle spiagge di Banjul e dintorni; i visitatori sono tornati sopra quota 90.000 a partire dal 1998.
Principale asse delle comunicazioni interne è il Gambia (percorso da linee regolari di navigazione), poiché le strade transitabili durante tutto l’anno (compresa, cioè, la stagione delle piogge) hanno uno sviluppo relativamente modesto (circa 3742 km, di cui 711 km asfaltate) e mancano del tutto le ferrovie. Le relazioni con l’estero sono assicurate, invece, dal porto di Banjul e dall’aeroporto di Yundum, a 33 km dalla stessa capitale.
Sorta quale più antico insediamento coloniale inglese in Africa nel 1661, con funzioni di stazione commerciale per gli scambi con l’interno, la G. fu annessa alla colonia della Sierra Leone, servendo anche da terra di destinazione per gli schiavi liberati. Ristabilita nel 1888 l’autonomia della colonia, nel 1965 la G. fu proclamata indipendente nell’ambito del Commonwealth. Il governo fu formato da D.K. Jawara, leader del People’s progressive party (PPP), rimasto poi partito egemone per quasi 30 anni. Nel 1970, varata una Costituzione repubblicana, Jawara fu eletto presidente della Repubblica (riconfermato poi per 5 volte). La relativa stabilità politica della G. fu scossa nel 1981 da un tentato colpo di Stato represso da un intervento delle forze armate senegalesi; a seguito dell’evento prese vita la Confederazione della Senegambia, che durò fino al 1989. Nel 1994 Jawara fu deposto da Y. Jammeh che, autoproclamatosi presidente della Repubblica, vietò ogni attività politica e sospese la Costituzione. Nuovamente autorizzata l’attività dei partiti politici l’anno dopo, le elezioni presidenziali del 1996 videro il successo di Jammeh, e le legislative del 1997 quello del suo partito, l’APRC (Alliance for patriotic reorientation and construction). Se negli anni successivi l’elettorato ha confermato un largo consenso al regime, con la rielezione di Jammeh nel 2001, 2006 e 2011 e il mantenimento di una forte maggioranza dell’APRC in Parlamento, una grave crisi politica si è aperta nel Paese a seguito delle consultazioni svoltesi nel dicembre 2016, alle quali il presidente uscente è stato sconfitto dall'imprenditore e leader dell'opposizione A. Barrow, ma non ha riconosciuto i risultati del voto e ha rifiutato di lasciare il potere anche dopo l'ingresso nel Paese delle truppe dell'Ecowas, acconsentendo ad abbandonare il Paese e permettendo a Barrow di succedergli solo nel gennaio 2017. Le elezioni legislative svoltesi nell'aprile successivo hanno consolidato il cambiamento in atto: il Partito democratico unito del neoeletto presidente ha raggiunto la maggioranza assoluta in Parlamento, ottenendo 31 su 53 seggi, mentre solo 5 sono andati all’APRC di Jammeh. Nel dicembre 2021 il presidente Barrow è stato riconfermato nella carica con il 53% dei consensi, mentre il National people’s party (NPP) fondato dall'uomo politico nel 2019 ha riportato una vittoria di misura alle elezioni legislative dell'aprile 2022, aggiudicandosi 18 seggi su 53, insufficienti a evitargli alleanze di governo.
Nell'ottobre 2013, con una decisione improvvisa e dall'effetto immediato, il governo del G. ha annunciato il suo ritiro dal Commonweath, di cui il Paese è stato membro per 48 anni.