Settore dell’agricoltura che comprende l’orticoltura (in piena aria e in serra), la floricoltura (fiori e fronde recisi e piante in vaso, anche in questo caso in piena aria e in serra), il vivaismo (floricolo, orticolo e ornamentale). Si tratta di comparti ad alto contenuto tecnologico e particolarmente sensibili all’innovazione, caratterizzati spesso da un’organizzazione della produzione di tipo industriale, basata su cicli produttivi brevi e ripetuti più volte durante l’anno sulla stessa superficie. Ciò vale in particolare per le colture protette (in serra e tunnel) nelle quali la coltivazione avviene in ambienti controllati. Il processo d’innovazione riguarda l’impiantistica, la meccanizzazione e l’automazione, le tecniche colturali, i prodotti.
Impiantistica. - Molte innovazioni nel campo dell’impiantistica sono state rivolte ad aumentare l’efficienza energetica delle serre. A questo scopo si è diffuso l’impiego di tende a schermi termici che riducono i consumi energetici per il riscaldamento sino al 40-50%. Risultati simili si ottengono con il doppio tunnel. In questo caso la struttura della serra-tunnel viene coperta con due film di plastica distanziati da un cuscino d’aria (immessa a bassa pressione) che crea una coibentazione molto efficace. Tra i nuovi materiali per la copertura delle serre, la plastica rigida alveolata (policarbonato alveolare) offre diversi vantaggi: azione coibente degli alveoli, resistenza agli agenti atmosferici (grandine), alleggerimento della struttura. L’apertura delle serre è stata ulteriormente ottimizzata attraverso l’apertura automatizzata del colmo.
Meccanizzazione e automazione. - La meccanizzazione integrale e l’automazione di molte operazioni colturali attraverso bancali, sistemi di movimentazione e spaziatura automatica (➔ invasatrice) consentono di contenere la perdita di superficie sino a un massimo del 10%. I bancali possono infatti scorrere lateralmente su rulli, consentendo l’accesso ad aree diverse mediante un minor numero di passaggi; si possono impiegare anche bancali estraibili. I bancali vengono sollevati, abbassati, fatti scorrere su binari a terra o su monorotaie sospese, destinati ad altre aree di lavorazione nelle quali i vasi saranno spaziati manualmente o meccanicamente, asportati per la vendita ecc. Particolare interesse rivestono le macchine per la raccolta in serra degli ortaggi da taglio (insalate). In pieno campo la tendenza è verso l’impiego delle macchine trapiantatrici automatiche, con larghezze di lavoro sempre maggiori che consentono la messa a dimora di un numero molto elevato di piantine (18.000 piante/ora).
Nelle colture orticole si ricorre in misura sempre maggiore al vivaismo orticolo. Grazie anche a tecniche sofisticate di micropropagazione e propagazione in vitro (➔ micropropagazione) si ottiene un materiale di propagazione che presenta numerosi vantaggi: materiale geneticamente omogeneo con maggiore possibilità di programmazione della produzione, rapido aggiornamento varietale, piante più competitive e quindi meno soggette a stress ambientali e con una minore necessità di ricorrere al diserbo. Per abbreviare il ciclo di coltivazione, i vivai possono fornire piantine allevate in contenitori di tipo diverso (vasi singoli, contenitori alveolati, cubetti preformati). Nelle coltivazioni in serra, uno dei fattori che è possibile controllare è l’illuminazione con il ricorso all’illuminazione addizionale artificiale. Si può inoltre agire sulla durata del giorno, creando un fotoperiodo artificiale; in tal modo si consentono la coltivazione e la fioritura programmata di molte colture (come, per es., il crisantemo e la begonia), ampliandone il calendario di produzione. La tecnologia fog system si basa su acqua micronizzata che viene immessa nell’ambiente protetto, mantenendolo costantemente umido e abbassandone la temperatura. Se, al contrario, è necessario aumentare la temperatura ambientale, si può ricorrere al riscaldamento basale. La tecnica consiste in un sistema di tubi, nei quali scorre acqua calda (in genere tra 35 e 40 °C), posti sulla base dei bancali. Per la nutrizione minerale delle colture trovano sempre maggiore diffusione modelli di ottimizzazione degli interventi fertilizzanti, basati sulle curve di assorbimento delle diverse colture. In pieno campo la tendenza è verso la diffusione della fertirrigazione (➔ irrigazione).
Il controllo dell’ambiente colturale diviene massimo nei sistemi senza suolo grazie all’uso di sistemi di allevamento in verticale; le colture senza suolo rendono possibile una densità colturale molto più elevata, con incrementi della superficie utilizzabile della serra sino al 40%. In tali sistemi le piante vengono allevate su substrati inerti (pomice, argilla espansa ecc.) o attivi (materiali organici o misti) o su lana di roccia (grodan). Tra i substrati in sperimentazione, particolare interesse riveste la zeolite. Dopo alcuni cicli colturali il substrato deve essere tuttavia eliminato o rigenerato. Anche per evitare le costose operazioni di stoccaggio ed eliminazione, si possono adottare sistemi aeroidroponici in cui il substrato manca del tutto e l’apparato radicale della pianta si sviluppa all’interno di una canaletta opaca di plastica flessibile in cui scorre la soluzione nutritiva, immessa tramite microirrigatori statici.
Interessata da varie innovazioni è anche la difesa delle colture, in particolare attraverso l’adozione di metodi di difesa biologica, con predatori specifici, e fisica, utilizzando trappole cromotropiche, o attraverso l’impiego di particolari reti contro gli insetti, a maglia strettissima (➔ fitosanitario). Nelle colture orticole, le fitopatie dell’apparato radicale, che danno luogo a fenomeni di stanchezza del terreno, richiedono interventi di geodisinfezione. Fra le tecniche alternative si è diffuso l’innesto erbaceo su portainnesti resistenti a malattie fungine e nematodi. Per es., l’innesto di piantine di melone e cocomero viene effettuato su piantine portainnesto di zucche resistenti ad alcune razze di Fusarium spp. e Verticillium spp.
La diversificazione dei prodotti è centrale per un settore innovativo e competitivo come l’ortoflorovivaismo. La ricerca di nuovi prodotti è particolarmente intensa nel comparto floricolo, ove vengono proposte nuove piante da interno e da esterno oltre che nuove specie da fiore reciso, nel tentativo anche di valorizzare la flora autoctona dell’area mediterranea. Nel comparto orticolo particolare importanza assume l’innovazione varietale, ampiamente basata sulle biotecnologie. Specifica attenzione viene posta poi alla qualità dei prodotti. Uno spazio specifico occupano i prodotti che vanno incontro ai nuovi stili di consumo alimentare, come gli ortaggi della quarta gamma (lavati, tagliati e pronti per essere cucinati) o le insalate a basso contenuto di nitrati, ottenute per rispondere alla maggiore domanda di salubrità degli alimenti (➔ agroalimentare, sistema).