Malta Stato insulare dell’Europa meridionale. Il suo territorio, un arcipelago esteso per circa 50 km da NO a SE e formato da due isole maggiori (Malta, 245,7 km2 e Gozo, 67,1 km2) e da altri tre isolotti (Comino, Cominotto e Filfola), si pone al centro del Mediterraneo, sulla piattaforma continentale sicula.
Geologicamente le isole sono costituite da un basamento di sedimenti marini terziari che costituiscono la porzione sommitale di una successione carbonatica (fin dal Triassico), affiorante sul fianco fagliato della scarpata sottomarina siciliano-maltese, che limita a E il Canale di Sicilia. La sponda sud-occidentale dell’isola di M. è ripida, scoscesa, priva di veri approdi, dal cui orlo elevato si dipartono i solchi vallivi formanti, sulla opposta sponda nord-orientale, una serie di insenature, più o meno ampie e profonde, fra le quali le baie di Mellieha e di San Paolo, Marsamuscetto, il Porto Grande (tra queste due sorge Valletta) e l’ampia Marsa Scirocco. Anche il perimetro costiero di Gozo è per lo più scosceso, ma con contrasti meno accentuati tra le due facciate marittime. Pur conservando, nei tratti generali, le caratteristiche dell’altra isola, Gozo mostra una morfologia assai più varia e una fisionomia più aspra nei suoi paesaggi. Notevoli i fenomeni carsici sotto forma di doline, caverne, campi carreggiati; l’idrografia superficiale è rappresentata soltanto da brevi fiumare, che scorrono in stretti e ripidi solchi scavati nei terreni calcarei e portano acqua solo in occasione di piogge copiose. Il clima dell’arcipelago è tipicamente mediterraneo, con inverni miti ed estati calde e secche; le piogge sono scarse, intorno ai 700 mm annui.
M. è un paese in trasformazione, nel quale alcuni aspetti arcaici, pur sempre meno numerosi, coesistono con forti impulsi alla modernizzazione. La popolazione continua a crescere, anche se con ritmi meno veloci che in passato; al suo aumento contribuiscono anche i numerosi rientri degli emigrati. La densità della popolazione, urbana per il 94% (2008), tocca l’indice massimo nella parte sud-orientale dell’isola di Malta. Densità nettamente inferiori (444 ab./km2) si hanno a Gozo. La religione prevalente è la cattolica (92,7%).
Nonostante la tardiva affermazione dell’industria, i progressi in campo economico sono stati sorprendenti: l’industria, il turismo (1.124.000 ingressi nel 2006) e il commercio internazionale rappresentano ormai le attività fondamentali dell’arcipelago. L’agricoltura, settore tradizionale, impiega il 2,4% degli attivi, concorrendo per circa il 3% alla formazione del prodotto interno lordo; si producono cereali, ortaggi, patate, uva e fiori in serre. Priva di risorse minerarie e di fonti di energia, per la produzione di elettricità M. dipende dai combustibili di importazione. Nel settore industriale sono in crescita i comparti elettronico, informatico, farmaceutico e degli strumenti di precisione. L’Università di M., che si è conquistata notevole prestigio, è un rinomato centro di studi mediterranei.
Al Neolitico sono riferibili, sulla base degli scavi di Skorba (Mġarr), tre fasi in successione stratigrafica. La più antica o fase di Ghar Dalam è nota anche attraverso i reperti di Ta Haġrat (Mġarr) e Santa Verna (Xagra, Gozo). Tale aspetto, caratterizzato da ceramica impressa che ha connessioni con quella siciliana di Stentinello, è riferibile ad un intervallo compreso tra il 4900 e il 4500 a.C. Seguono le fasi di Skorba Grigio (4500-4000 a.C., in cronologia calibrata) e Skorba Rosso (4400-4100 a.C., in cronologia calibrata), momenti di un unico sviluppo culturale. Esso mostra evidenti relazioni con l’aspetto cultuale di Diana a Lipari e in Sicilia. L’Eneolitico ha inizio con la fase Zebbuġ (4100-3800 a.C. in cronologia calibrata), originariamente così denominata dalle tombe di Ta Trapna (Zebbuġ), che nella serie stratigrafica di Skorba segue la fase Skorba Rosso. Materiale tipico Zebbuġ è inoltre noto da Kordin III e Ta Haġrat, dove è risultato precedente al momento della costruzione dei templi. Alla successiva fase di Mġarr è riferibile probabilmente parte delle tombe a grotticella di Xemxija (Baia di S. Paolo). Alla fase di Gigantija (3600-3000 a.C. in cronologia calibrata) appartiene la maggior parte delle manifestazioni dell’architettura megalitica: i templi a trifoglio di Ta Haġrat, Kordin III, Skorba, quelli a pianta più elaborata di Gigantija Nord e Sud e il complesso di Haġar Qim. La fase di Hal Saflieni, che prese il nome dall’ipogeo ivi scoperto, è stata riconosciuta in livelli puri a Skorba. Il momento finale e l’apogeo dell’Eneolitico sono rappresentati dalla fase di Tarxien (3000-2500 a.C.), contraddistinta soprattutto dalla fioritura dell’arte plastica, e a cui è riferibile il complesso templare di Tarxien. L’età del Bronzo si inizia con l’aspetto detto della necropoli a incenerizione di Tarxien (2500-1500 a.C. in cronologia calibrata), per cui sono indiziate connessioni con la cultura siciliana di Capo Graziano e di Castelluccio. Per la successiva fase di Borgin-Nadur sono note capanne ovali con fondazioni in pietra; vasi di Borgin-Nadur sono stati trovati come importazioni in contesti siciliani della media età del Bronzo, tipo Thapsos. La fase di Bahrija rappresenta il momento conclusivo dell’età del Bronzo e il passaggio all’età del Ferro. Fra i monumenti, i resti della presenza fenicia e punica sono documentati soprattutto nella località di Tas Silg.
Colonizzata dai Fenici, poi dai Cartaginesi, M. subì l’influsso dei Greci di Sicilia. I Romani la conquistarono nel 218 a.C., unendola alla provincia di Sicilia. Nel 4° sec. d.C. fu attribuita all’Impero d’Oriente; preda dei Vandali e poi dei Goti, fu infine riconquistata a Bisanzio da Belisario nel 533.
Occupata dagli Arabi (9° sec.), fu presto sottomessa al governo musulmano della Sicilia; il dominio musulmano durò fino al 1091, quando Ruggero il Normanno liberò la Sicilia e occupò M.; i musulmani però furono espulsi da M. solo nel 13° sec., con Federico II. Passata agli Angioini (1266) e agli Aragonesi (1283), con questi ultimi M. ebbe ordinamenti uguali a quelli della Sicilia. Nel 1530 fu concessa da Carlo V all’Ordine di S. Giovanni, scacciato da Rodi nel 1522, che poté così riprendere da M. le sue lotte contro Turchi e Barbareschi. Da maggio a settembre 1565 l’isola subì il ‘Grande assedio’ posto dai Turchi di Solimano II al comando di Mustafà pascià: la resistenza dei Cavalieri e dei Maltesi fu alimentata da spedizioni di soccorso spagnole, genovesi, napoletane, siciliane, toscane; infine Mustafà pascià fu costretto ad arrendersi. La politica accentratrice dell’Ordine non mancò di suscitare vampate di ribellione tanto più da quando, alla fine del 18° sec., il consiglio popolare non fu più convocato. Fu però la conquista francese (1798), nel corso della spedizione di Napoleone in Egitto, a porre fine al dominio dei Cavalieri, che scacciati non rimisero più piede a Malta.
Nel 1800 H. Nelson assediò l’isola e, nel 1801, i Francesi capitolarono. M. passò all’Inghilterra per il trattato di Parigi del 1814, divenendo colonia della Corona britannica, retta da un governatore. L’autogoverno, concesso nel 1921, fu sospeso due volte, finché nel 1936 non si tornò al governatorato. Durante la Seconda guerra mondiale M., e soprattutto il porto di Valletta, fu il centro di difesa delle posizioni britanniche nel Mediterraneo. Dopo la guerra il governo britannico concesse a M. una limitata autonomia, in base alla Costituzione entrata in vigore il 5 settembre 1947, che fu però abrogata nel 1959, a seguito delle dimissioni del governo Dom Mintoff (aprile 1958) e dei disordini che ne seguirono. Nel 1962 il primo ministro G. Borg Olivier – salito al potere in seguito alle elezioni del febbraio 1962 vinte dal Partito nazionalista – richiese che M. divenisse indipendente, rimanendo nell’ambito del Commonwealth. L’indipendenza fu concessa due anni dopo.
Le elezioni generali del 1966 videro la vittoria del Partito nazionalista e la conferma nella carica di primo ministro di G. Borg Olivier. Nel 1971, dopo la vittoria laburista, salì al potere Dom Mintoff, che tra i suoi primi atti denunciò l’accordo di difesa stilato con il Regno Unito nel 1964 e allontanò da M. il comando navale Sud della NATO. Dopo aver concluso con l’URSS un’intesa commerciale per l’uso dei cantieri navali di M., Mintoff chiese alla Gran Bretagna l’immediato pagamento di oltre 4 milioni di sterline o il ritiro dei suoi contingenti. Dopo una seria tensione nel 1972 veniva raggiunto un accordo per il versamento, per 7 anni, di 14 milioni di sterline annue (suddivise fra la Gran Bretagna e gli altri paesi della NATO) e la riduzione a 3500 uomini del contingente britannico di stanza a M., in previsione del suo definitivo ritiro per il 1979. Ciò permise l’avvio di un nuovo piano di sviluppo agricolo-industriale e di una politica estera tesa a fare dell’isola un paese non allineato. Intanto un accordo firmato nel 1970 con la Comunità europea prevedeva libero accesso al mercato comune e agevolazioni tariffarie.
Nel 1974 M. divenne una Repubblica e ne fu eletto presidente A. Mamo, cui succedettero nel 1976 A. Buttigieg e nel 1982 A. Barbara. Il governo laburista continuò la politica di non allineamento e di neutralità e stabilì intese politiche in questa direzione con l’Italia e l’URSS; nel 1984 fu firmato un trattato quinquennale di collaborazione con la Libia. Mintoff si ritirò nel 1984, sostituito da M. Bonnici, che rinegoziò i trattati con l’Italia e con la Comunità europea. Nel 1987, dopo 16 anni di prevalenza laburista, i nazionalisti vinsero le elezioni, e così ancora nel 1992. Il primo ministro E. Fenech-Adami non modificò la linea di politica estera, se non per la ricerca di relazioni più stabili con i paesi occidentali e in particolare con la Comunità europea, ma nelle elezioni politiche del 1996 la scelta europeista penalizzò il Partito nazionalista a vantaggio dei laburisti di A. Sant, sostenitore del recupero della piena neutralità del paese in campo internazionale e contrario all’ingresso nell’Unione Europea. Nell’agosto 1998, tuttavia, la fragile maggioranza governativa entrò in crisi.
Le nuove elezioni segnarono la vittoria del Partito nazionalista e il ritorno di Fenech-Adami. Nel 2002 il vertice della Unione Europea di Copenaghen diede il via libera all’ingresso di M. per il 2004 e nel 2003 l’adesione venne approvata da un referendum. In aprile le nuove elezioni politiche furono vinte dal Partito nazionalista e L. Gonzi subentrò a Fenech Adami, che divenne presidente. Nel 2008 M. è entrata anche nell’area monetaria dell’euro. Nel 2009 è stato nominato presidente il laburista G. Abela, cui nel marzo 2014 è subentrata M.-L. Coleiro.
Alle elezioni politiche tenutesi nel marzo 2013 il Partito laburista ha sconfitto con il 55% delle preferenze la formazione nazionalista del premier uscente Gonzi, cui è subentrato J. Muscat, riconfermato nella carica con la stessa percentuale di consensi a seguito delle elezioni anticipate indette nel giugno 2017 dallo stesso premier per riconfermare il consenso degli elettori dopo gli scandali legati ai Panama Papers. Dimessosi nel gennaio 2020 in ragione del coinvolgimento di vari membri dell'esecutivo nell'inchiesta sull'omicidio della giornalista D. Caruana Galizia, a Muscat è subentrato nella carica di premier R. Abela, eletto leader del Partito laburista, riconfermato a seguito delle consultazioni legislative svoltesi nel marzo 2022, alle quali il Partito laburista ha ottenuto il 55,1% delle preferenze, contro il 41,7% aggiudicatosi dal Partito nazionalista.
Dal 1° gennaio al 30 giugno 2017 M. ha esercitato la presidenza del Consiglio dell'Unione Europea. Le elezioni europee svoltesi nel maggio 2019 hanno confermato la leadership del premier Muscat, il cui Partito laburista ha ricevuto il 55% dei suffragi, seguito dai centristi del Partito nazionalista (37%).
Nel giugno 2022 il Paese è stato eletto membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per il biennio 2023-2024.
Il maltese, lingua comune nell’uso e, insieme con l’inglese, lingua ufficiale (dal 1934, in sostituzione dell’italiano), appartiene al gruppo dialettale arabo-magrebino, da cui però si distacca per il lungo influsso esercitato dall’italiano. L’uso nella scrittura è recente: i documenti sono rarissimi per il 17° sec., rari per il 18° sec. (importanti le grammatiche di G.P.F. Agius de Soldanis, in italiano, 1750, e di M.A. Vassalli, in latino, 1791, quest’ultimo autore anche di un Lexicon Melitense-Latinum-Italum, 1796), molto più numerosi per il 19° secolo. I caratteri dell’alfabeto sono latini e l’ortografia, fino al primo dopoguerra, era basata su quella italiana, secondo una proposta avanzata nel 1843 dall’Accademia filologica maltese; in seguito, per motivi politici, più che pratici o scientifici, fu in parte modificata.
Documentano la presenza fenicia in particolare i resti di Tas Silg; sul luogo, già occupato dalle strutture di un tempio megalitico (Tarxien), si sono sovrapposti un santuario fenicio dedicato ad Astarte-Tanit, un santuario romano che in parte utilizza le strutture precedenti e si articola a sua volta in varie fasi, una chiesa del 5° secolo. Fra le testimonianze puniche, un santuario nell’isoletta di Gozo e sepolture in varie località. Numerosi anche i resti romani: una villa con peristilio a Rabat (musealizzata), e avanzi di altre ville in varie località. A S. Paolo Milqi sono preziose testimonianze cristiane, della tradizione paolina (Paolo fece naufragio sulla costa nord-orientale dell’isola circa il 58 d.C. e vi rimase tre mesi); nella stessa località sono anche i resti di una fattoria del 3°-2° secolo.
I monumenti principali sono nella città di Valletta, dal caratteristico aspetto sei-settecentesco: il più importante è la chiesa conventuale dell’Ordine di S. Giovanni, opera di G. Cassar (1577), in parte decorata da M. Preti; vi si conservano due tele di Caravaggio. Notevoli inoltre la chiesa del Gesù (pitture di M. Preti, G.B. Caracciolo ecc.), di S. Giacomo (1710), della Vittoria. Opera di Cassar è pure la reggia dei Grandi Maestri. La cattedrale, a Mdina, fu ricostruita da L. Gafa (1697). Di rilievo, nei sec. 17°-18°, i rapporti con l’ambiente artistico romano. Nel corso del 18° sec. Valletta si caratterizza per un’architettura classicheggiante (G. Bonici); nel 19° sec. M. è dotata di numerose fortificazioni a opera di architetti inglesi. Tra le personalità di artisti (formatisi in rapporto con l’ambiente romano), sono S. Busuttil, P.P. Caruana (vicini a T. Minardi), G. e V. Hyzler (attivi con i Nazareni), G. Cali. Nel 20° sec. un’architettura moderna, con radici locali, è rappresentata nell’opera di R. England; l’esempio dello scultore A. Sciortino ebbe un seguito in G. Borg e V. Apap; in pittura A. Inglott, G. Preca, W. Apap stimolarono la formazione di un’arte maltese contemporanea.
Importanti istituzioni sono il Museo Archeologico a Victoria (Gozo), il Museo nazionale archeologico e il Museo di belle arti a Valletta.