Raccolta sistematica di carte geografiche, raffiguranti l’intera superficie terrestre o parte di essa in scala e formato diversi. A seconda del particolare carattere delle carte, si parla di a. tematico, scolastico, internazionale, storico, stradale. A. tematici possono essere considerati tutti quegli a. che raffigurano solo uno o alcuni aspetti della Terra, mentre trascurano gli altri: per es., gli a. economici, linguistici ecc.
La più antica raccolta di carte a noi nota è quella che forse era fin da principio annessa all’opera geografica di Claudio Tolomeo (2° sec. d.C.), nella quale sono fornite tutte le indicazioni pratiche per redigere un atlante. Riprodotta nel Rinascimento, vi furono poi aggiunte ‘tavole nuove’ sia per i paesi nuovamente scoperti sia per quelli già noti, di cui però era necessario fornire una rappresentazione più soddisfacente e aggiornata. Dopo il 1565 furono stampate raccolte di carte moderne (una a Roma da A. Lafreri verso il 1570, Tavole moderne di geografia raccolte et messe secondo l’ordine di Tolomeo, già adornata con la figura di Atlante che sostiene il mondo; Theatrum orbis terrarum di Abramo Ortelio [Abraham Oertels], 1570, il primo vero a. moderno sistematico; Speculum orbis terrarum di Gerhard de Jode, 1578). La prima raccolta a portare esplicitamente il nome di a. (dalla figura di Atlante sul frontespizio) fu l’Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi et fabricati figura, pubblicato postumo (1595), di Gerardo Mercatore (Gerhard Kremer). Nei sec. 17° e 18° si pubblicarono altri monumentali a.: nei Paesi Bassi (a Willem e Jan Blaeu si deve la più vasta raccolta di carte dell’età moderna, apparsa nel 1640 con il titolo Geographia Blaviana o Theatrum orbis terrarum sive Atlas Novus, che arrivò a comprendere oltre 500 carte in 12 volumi in folio), in Francia (Sanson, Delisle, D’Anville), in Italia (Cantelli, Coronelli, Zatta, Cassini), in Germania (Seutter, Homann).
Verso la fine del 18° sec., grazie ai più accurati rilevamenti topografici, si ebbero a. con tavole a scala geografica assai apprezzabili. L’a. moderno nacque però nel 19° sec.; il primo fu lo Stieler’s Handatlas (1816; ultima ed. 1925), poi vennero l’Allgemeine Handatlas (1881; ultima ed. 1939) di K. Andree e il Neuer Handatlas (1894) e il Columbus Weltatlas (ultima ed. 1959) di E. Debes. Anche l’Italia, nel 20° sec., produsse due grandi a., diffusi pure in edizioni estere: il Grande Atlante Geografico De Agostini (1922; ultima ed. 2006) e l’Atlante Internazionale del Touring Club Italiano (1927; ultima ed. 1968, ristampa aggiornata 1977).
Gli a. mondiali (o grandi a., o a. internazionali) costituiscono la categoria più prestigiosa: opere di notevole impegno editoriale e redazionale, costose, formate da una serie organica di tavole a scale elevate, per lo più esclusivamente geografiche (fisiche, politiche, fisico-politiche), ma spesso con corredo tematico. I nomi di luogo e i termini geografici sono generalmente riprodotti nella lingua ufficiale di ciascun paese; in alcuni di essi, come l’Atlante Internazionale del Touring Club Italiano, rientrano in questa regola anche i nomi dei mari e dei golfi. In genere negli a. la trattazione delle varie parti del mondo presenta una successione regolare, convenzionale, che tende a essere diversa da Stato a Stato; in quelli italiani si inizia normalmente con l’Italia per passare agli altri Stati europei, quindi all’Asia, all’Africa, alle Americhe, all’Australia e all’Oceania (secondo un criterio basato sull’ampliamento successivo delle conoscenze geografiche degli Europei).
Gli a. scolastici hanno una particolare impostazione, adeguata nel contenuto ai programmi d’insegnamento e ai destinatari: di formato più piccolo, con carte in scala minore, contengono carte fisico-politiche e tematiche.
Gli a. storici rappresentano Stati, regioni, città, fatti e fenomeni culturali in diversi momenti storici (per es. l’Atlante storico dell’Istituto Geografico De Agostini [nuova ed. 1997] e il Grosser Atlas zur Weltgeschichte di G. Westermann [1997]).
Gli a. nazionali sono destinati a un pubblico formato in prevalenza da studiosi di livello superiore; per questo (e per il forte costo, non remunerato dalle vendite) sono editi spesso da enti statali o da organizzazioni culturali, come in Italia il Touring Club Italiano, che nel 1940 realizzò l’Atlante fisico-economico d’Italia, diretto da G. Dainelli, e dal 1989 ha pubblicato, insieme con il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Atlante Tematico d’Italia, in 4 volumi. Questi a. esaminano tutti gli aspetti geografici, in senso lato, di un paese. Una categoria simile è costituita dagli a. regionali, relativi a una determinata regione geografico-storica o più spesso amministrativa. Tra i primi e più completi, l’Atlas Antarktiki (Mosca 1966), l’Atlas International de l’Ouest Africain (Dakar 1968), l’Oceanographic Atlas of the Pacific Ocean (Honolulu 1968).
Gli a. tematici veri e propri risalgono alla metà dell’Ottocento (il primo fu il Physikalischer Atlas di H. Berghaus), ma hanno cominciato a diffondersi solo verso gli anni 1960 con lo studio più approfondito dei fenomeni geografici. Si tratta a volte di opere monumentali, come il Meyers Grosser Physischer Weltatlas, in 8 volumi (dal 1965), e il Fizikogeografičeskij atlas mira, edito nel 1964 dall’Accademia delle Scienze dell’URSS; più spesso sono a. di formato più piccolo, maneggevoli e meno costosi, destinati anche alla scuola.
Sono stati definiti a. speciali (oggi si preferisce comunque dire ‘tematici’) a. come l’Atlante dei tipi geografici di O. Marinelli, edito nel 1948 dall’Istituto Geografico Militare di Firenze, raccolta di spezzoni topografici che illustrano aspetti del paesaggio italiano (lo stesso Istituto nel 2005 ha edito Italia. Atlante dei tipi geografici, opera completamente nuova, ma strettamente ispirata a quel precedente), l’Atlas narodov mira (1964) e il Russkij istoriko-etnografičeskij atlas (1967).
Gli a. stradali (o automobilistici) raffigurano con uniformità di scale la struttura viaria di una regione, di uno Stato o di una parte del mondo.
Gli a. linguistici, strumento fondamentale della geografia linguistica, registrano su un congruo numero di carte (regionali o nazionali) parole rispondenti a un concetto, oppure desinenze di certe forme nominali o verbali, riprodotte in trascrizione fonetica secondo la pronuncia. Lo scopo è offrire una visione spaziale simultanea di uno o più fenomeni linguistici (lessicali o morfologici o anche fonetici). A differenza della trattazione vocabolaristica, la carta dà immediatamente l’isoglossa del fenomeno, cioè la delimitazione dell’area di diffusione, la cui conoscenza è indispensabile per giudicare la portata del fenomeno stesso. Con l’esame di un certo numero di carte appropriate si giunge a individuare centri di diffusione di abitudini linguistiche e direttrici di espansione di innovazioni, e a soppesare esattamente i rapporti tra lingua nazionale e dialetti.
Gli a. celesti sono raccolte di carte che riproducono regioni più o meno estese del cielo con la posizione e grandezza delle stelle, delle nebulose, degli ammassi stellari ecc. Vi sono anche a. speciali come gli a. spettrali, gli a. solari ecc. L’a. celeste più antico è l’Urametria Nova di J.R. Bayer (Augusta, 1603), le cui tavole di rame furono incise da A. Mair.
Dal secondo dopoguerra molti tra gli a. mondiali più significativi sono stati realizzati in Germania (nella Repubblica Federale il Grosser Herder Atlas, 1958 e il Neuer Herder Atlas, 1966; nella Repubblica Democratica il Haack Hausatlas, 1965 e il Haack Grosser Weltatlas, 1968). Per le altre nazioni devono essere ricordati: in Unione Sovietica l’Atlas mira (1954, ed. in caratteri latini: The World Atlas, 1968); in Gran Bretagna l’Oxford World Atlas, 1973 e il Times Atlas of the World, 1967; negli Stati Uniti il National Geographic Atlas of the World, 1964; in Francia l’Atlas International Larousse politique et économique, 1965; in Spagna il Gran Atlas Aguilar, 1970; in Polonia l’Atlas Świata (1962, edito poi in inglese: Pergamon World Atlas, 1968); in Cecoslovacchia il Československì Vojenskì Atlas, 1965. Più varia e abbondante è ovviamente la produzione degli a. scolastici.
Quasi ogni paese ha oggi il suo a. nazionale. Primo in ordine di tempo fu l’a. della Finlandia (Suomen Kartasto, 1899), seguito da quello del Canada (Atlas of Canada, 1906) e poi da decine di altri. Tra i migliori di impostazione tradizionale possiamo citare l’Atlas de France (1933-42), l’Atlas des deutschen Lebensraumes in Mitteleuropa (iniziato nel 1937, incompiuto), l’Atlas de Portugal (1948), l’Atlas de Cuba (1949), l’Atlas de la República Argentina (1954), il National Atlas of India (iniziato nel 1957).
L’evoluzione dell’informatica sembra aver relegato gli a. tradizionali all’ambito scolastico: in moltissimi casi, la cartografia tematica è ormai realizzata quasi solo su supporto elettronico e resa disponibile in rete, spesso a opera di grandi istituzioni internazionali (come per es. la FAO, cui si deve un A. mondiale dell’agricoltura, in versione su carta, ma poi aggiornato solo in versione elettronica).
In anatomia, prima vertebra cervicale, per mezzo della quale la colonna vertebrale si articola con il cranio. Differisce dalle altre vertebre per essere costituita essenzialmente da due archi, anteriore e posteriore, uniti da due masse laterali che corrispondono ai condili dell’occipitale. La mancanza del corpo vertebrale è solo apparente, essendo questo rappresentato dal dente della vertebra sottostante detta epistrofeo o asse.
Si chiama atlantoassoidea (o atlantoepistrofica) l’articolazione intervertebrale fra l’a. e la seconda vertebra, atlantoodontoidea l’articolazione del dente dell’epistrofeo con l’atlante.
A. tattile Rappresentazione che il soggetto possiede delle diverse parti del suo corpo e della loro localizzazione, benché alcune di esse non siano da lui visibili. Esso si costituisce mediante l’associazione delle esperienze tattili e muscolari compiute sulla propria persona.
A. visivo La rappresentazione visiva che il soggetto ha del proprio corpo.