Monumento sepolcrale proprio dell’antico Egitto, dove era per lo più riservato ai faraoni. La forma della costruzione è quella del solido geometrico che da essa ha preso il nome. Le prime p. egiziane risalgono agli inizi della IV dinastia (27° sec. a.C.), e sorgono a S di Menfi, ma le più note e grandiose sono quelle, di poco posteriori, elevate a Giza da Cheope, Chefren e Micerino. La maggiore di queste è la prima: la camera del sarcofago è qui ricavata nel corpo della costruzione. Corridoi interni portavano all’apertura; il rivestimento era di calcare e talvolta parzialmente di granito; connessi con la p. erano due templi. Tali p. colossali e regolari erano state precedute da altri esperimenti (p. a gradoni di Saqqara, 2650 a.C.), con celle e corridoi scavati nella roccia viva sottostante. Dopo la IV dinastia le p. si riducono di mole; nelle camere sepolcrali appaiono, per la prima volta, le iscrizioni. Il Medio Regno (dal 22° sec. a.C.) ha lasciato p. a Dahshur e al-Fayyum, che comunque non raggiungono l’interesse di quelle del Regno Antico. Col Regno Nuovo (dal 16° sec. a.C.) la tomba regale tipica è costituita dall’ipogeo, e la p. resta confinata alla tomba privata. Da questi tipi si sviluppa, in età assai più tarda e in altro ambiente, l’uso delle tombe regali a p. delle dinastie etiopiche a Napata e a Meroe (dall’8° sec. a.C.).
Monumenti a forma piramidale, di dimensioni anche maggiori di quelli egizi, sono noti nei centri precolombiani dell’America Centrale e Meridionale: aztechi e maya costruirono p. a gradini, con sulla cima una piattaforma su cui sorgeva il tempio, come si vede dai resti colossali di Cholula, oppure p. a terrazze sovrapposte come appare a Teotihuacán. Terrazzamenti a forma di p., costruiti per usi agricoli, erano largamente diffusi nella civiltà inca, dove invece mancano resti di monumenti a forma di piramide.
P. ecologica (p. alimentare o p. trofica) Rappresentazione grafica della struttura trofica di un ecosistema o di una catena alimentare (➔ rete): a ciascun livello trofico corrisponde un blocco di grandezza proporzionale alla quantità di energia in esso accumulata (p. delle energie), o al numero di organismi in esso contenuti (p. degli organismi) o alla massa degli individui che lo popolano (p. delle biomasse); il consumo di una notevole porzione dell’energia disponibile a ciascun livello per il sostentamento degli organismi contenuti nel livello superiore determina la diminuzione progressiva dell’energia (e generalmente del numero di organismi e della biomassa), dando origine alla struttura piramidale. La base della p. è quindi costituita dai produttori primari (organismi vegetali autotrofi), mentre i livelli successivi sono individuati nei consumatori primari (organismi vegetariani), consumatori secondari (organismi carnivori), consumatori terziari (superpredatori) ecc.
In geografia fisica, p. di erosione (o di terra), rilievi che si originano sui versanti montuosi o collinosi, costituiti da rocce debolmente resistenti (arenarie tenere, marne e argille arenacee ecc.), per l’azione principalmente delle acque meteoriche, le quali scavano nella massa rocciosa numerosi solchi, che, approfondendosi, finiscono per isolarne delle parti a forma grossolanamente piramidale; sono, in genere, protette superiormente da blocchi di materiale più resistente, talvolta tabulari (tavole terminali), che ne impediscono o ne ritardano il completo disfacimento. Caratteristiche p. di terra si trovano sul Renon presso Bolzano, a Segonzano nel Trentino ecc.
In demografia, p. delle età (o p. della popolazione), particolare rappresentazione grafica della distribuzione secondo alcuni parametri, quali l’età, il sesso e lo stato civile, della popolazione di una data zona (di solito di uno Stato) in un dato anno. P. sociale Rappresentazione grafica della curva dei redditi; il nome deriva dal fatto che, di regola, il numero degli individui aventi un dato reddito decresce al crescere di quest’ultimo.
In geometria, poliedro delimitato da un poligono (base) e dai triangoli (facce laterali) che ne congiungono i lati con un punto (vertice della p.) fuori del piano della base; i lati di questi triangoli sono gli spigoli della piramide. A seconda che la base della p. sia un triangolo, un rettangolo, un esagono ecc. la p. si dice triangolare (o tetraedro), quadrangolare (fig. A-B), esagonale ecc.; si chiama altezza di una p. la distanza h del vertice V dal piano di base. Se la base della p. si può circoscrivere a una circonferenza C, la p. si dice retta ovvero obliqua a seconda che il vertice stia o no sulla retta per il centro di C e perpendicolare al piano di questa.
Apotema di una p. retta è l’altezza a relativa al vertice V, di uno qualunque dei triangoli che formano le facce laterali. Una p. retta con base regolare si dice p. regolare (fig. C).
P. indefinita è la parte di spazio, costituita da 2 angoloidi opposti al vertice, determinata dalle facce (angoli completi) congiungenti in un certo ordine un numero finito di rette (a, b, c; fig. D) passanti per un punto, detto vertice. Tronco di p. (fig. E) è la parte di una p. indefinita compresa tra due piani paralleli distanti h′. Esso si può anche pensare come differenza di 2 p.; possiede 2 basi che sono poligoni simili e un certo numero di facce laterali a forma di trapezi.
L’area laterale della p. è la somma delle aree delle facce laterali; l’area totale è somma dell’area laterale e dell’area della base (o delle basi). Il volume V è dato dalla formula V = (1/3) h∙S, ove h è l’altezza e S l’area di base; il volume V di un tronco di p. si ottiene dalla
,
ove h è l’altezza (distanza fra le basi) e S, S′ sono le aree delle basi.
Nome di alcune formazioni anatomiche, anche microscopiche, come le p. di Ferrein, elementi costitutivi della sostanza corticale del rene, o le p. di Malpighi.
In anatomia, si dicono piramidali organi e formazioni di diversa natura che richiamano alla mente la forma della piramide.
Cellule piramidali Rappresentano uno dei tipi più caratteristici delle cellule nervose della corteccia cerebrale. Hanno forma triangolare, con la base orientata verso la profondità della corteccia; il loro neurite, che ha lungo decorso, si spinge a fondo nella sostanza bianca. Osso piramidale Osso del carpo, che ha forma di p., con la base in alto e in fuori; articolato sui lati con l’osso semilunare e con il pisiforme; è legato all’articolazione radio-cubitale inferiore per mezzo del legamento triangolare. Sistema piramidale Sistema della motilità volontaria, costituito da fibre nervose che hanno la loro origine nella corteccia cerebrale della parte posteriore dei lobi frontali e terminazione sui centri motori del ponte di Varolio, del midollo allungato o bulbo, o delle corna anteriori del midollo spinale; la maggior parte di esse costituisce il fascio piramidale crociato e il fascio piramida;le diretto che formano ciascuna delle due p. anteriori, formazioni del midollo allungato poste ai lati della linea mediana.
In neurologia la sindrome piramidale è il complesso di sintomi che consegue a una lesione delle vie piramidali: paresi o paralisi, spasticità, iperreflessia e comparsa di riflessi patologici. Sindrome piramidolemniscoipoglossica Sindrome determinata da lesione del tronco encefalico interessante le formazioni della p. anteriore, del lemnisco mediale e del nervo ipoglosso, caratterizzata da anestesia e paralisi spastica controlaterale, e da paralisi della metà della lingua omolaterale alla lesione.
Battaglia delle P. La prima importante battaglia della campagna di Napoleone Bonaparte in Egitto. Dopo l’occupazione di Alessandria e di Rosetta, Napoleone si diresse verso il Cairo, difesa dal grosso dell’esercito dei Mamelucchi, agli ordini di Murad bey, accampato presso le piramidi. Il 21 luglio 1798 ebbe inizio la battaglia: all’attacco di Murad fece seguito la difesa ordinata dell’esercito francese; nella fuga i Mamelucchi scoprirono il loro campo presso le p. e i Francesi prontamente l’occuparono. Da quel momento le sorti della battaglia precipitarono. Il successo francese fu completo: Napoleone rimase padrone del Cairo e poté sviluppare il suo piano di occupazione dell’Egitto.