comunicazióni di massa (ingl. mass media) Insieme dei mezzi per far conoscere, diffondere e divulgare messaggi significativi, carichi di valori diversi, a un pubblico anonimo, indifferenziato e disperso, e anche le tecniche con le quali gruppi specializzati elaborano e diffondono informazioni, messaggi, segni e simboli, nonché le informazioni e i messaggi stessi. La comunicazione di massa utilizza modi e tecniche di trasmissione di natura assai varia: scrittura, audiovisivi, cassette, bande magnetiche, sistemi elettronici, televisione, radio, cinema, stampa, Internet. Attraverso questi modi, tecniche e mezzi si sarebbe venuta creando una nuova cultura che si fonderebbe sui modi di trasmissione utilizzati piuttosto che sui contenuti dei messaggi.
Secondo M. McLuhan la forma tecnica data ai contenuti comunicati cambia la natura stessa di questi contenuti. La comunicazione è trasmissione, la quale però è utile nella misura in cui il destinatario l’accolga. Per facilitare questa ricezione, l’informazione deve ricorrere alla ripetizione, alla persuasione, a fattori colorati d’affettività. Importanti a questo proposito gli studi di H.D. Lasswell (1948), sulla base dei quali il problema delle comunicazioni di massa è stato poi esaminato analizzando i 5 termini della questione: a) chi controlla l’emissione, cioè l’emittente; b) la struttura e la finalità del messaggio; c) le vie della trasmissione, d) il pubblico cui il messaggio è destinato, e) gli effetti sperati e/o ottenuti. Chi controlla l’emissione è di solito un’organizzazione industriale in situazione di concorrenza monopolistica. Pochi gruppi, e più sovente lo Stato, hanno il controllo di questo settore di produzione di beni simbolici.
Il prodotto è il risultato di un adattamento più o meno equilibrato fra le possibilità dell’offerta e l’attesa della domanda, e perciò si situa a un livello mediano. L’analisi dei contenuti della comunicazione ha confermato attraverso quali contrasti si arriva alla produzione della comunicazione, e come le pressioni provenienti dalle diverse forze in gioco (i gruppi sociali, il pubblico, i creatori, i tecnici ecc.) si scontrano e s’incontrano nell’elaborazione dei programmi e nei contenuti delle emissioni. Ricerche estremamente raffinate sono state condotte in tutti i paesi del mondo per conoscere il pubblico dei mass media, le sue attese e i suoi desideri. Tra i diversi e spesso contrastanti punti di vista, quelli di P.F. Lazarsfeld e E. Katz hanno avvalorato l’idea secondo la quale il processo di comunicazione si compie effettivamente allorché il messaggio è ripreso e diffuso, in seno ai gruppi, per via dell’influenza personale (i leader d’opinione).
Approfondimento di Margherita Zizi
Mass media è un termine collettivo usato per indicare svariate tecnologie sviluppate in forme istituzionali per la produzione, la diffusione e lo scambio di messaggi o informazioni su vasta scala.
Caratteristiche salienti dei mass media sono la possibilità di raggiungere rapidamente o simultaneamente un grandissimo numero di individui in località diverse, una forma altamente organizzata di produzione della comunicazione e il carattere in linea di principio accessibile a tutti dei messaggi.
Le comunicazioni di massa sono diventate un'industria di primaria importanza e un servizio pubblico, e hanno finito per assolvere molte funzioni nella vita delle società e degli individui.
A differenza della comunicazione 'interpersonale', che comporta lo scambio bidirezionale di messaggi tra due o più persone, e della comunicazione 'uno-molti', in cui un individuo indirizza un messaggio a un gruppo definito di persone, nelle comunicazioni 'di massa' un unico messaggio raggiunge, grazie all'uso di particolari tecnologie, una 'massa' di persone, cioè un gran numero di individui che non si conoscono fra loro, non sono organizzati, sono separati fisicamente l'uno dall'altro e sono accomunati solo dal fatto di prestare attenzione a uno stesso oggetto d'interesse o d'attrazione, reso disponibile a ciascuno di essi simultaneamente. La comparsa di Internet alla fine degli anni Novanta ha segnato la nascita di un modello di comunicazione interattiva del tipo 'molti-a-molti': chiunque abbia accesso a Internet può infatti comunicare virtualmente con tutti gli utilizzatori della rete.
La stampa, il cinema, la radio, la televisione, i media per la produzione, la registrazione e la riemissione di immagini e quelli telematici basati sul computer sono i principali mezzi di comunicazione di massa sviluppatisi dalla fine dell'Ottocento a oggi. Ad aprire la strada fu il libro stampato, comparso alla metà del Quattrocento, che ampliò la diffusione della cultura, introdusse nuove idee ed ebbe un ruolo chiave nel Rinascimento, nella Riforma e, più tardi, nell'Illuminismo. Il giornale nacque nel Seicento come mezzo di comunicazione destinato alla classe borghese urbana. Per le sue caratteristiche e le sue funzioni, il giornale contribuì a promuovere la democrazia e il cambiamento sociale. Il cinema, apparso alla fine dell'Ottocento, fu all'inizio un mezzo di intrattenimento popolare, ma è stato anche usato come mezzo di propaganda, come strumento di educazione e come forma d'arte. La radio e la televisione hanno acquistato sin dagli anni Trenta del Novecento particolare importanza per la loro capacità di diffusione e per la molteplicità delle loro funzioni. Grazie alla loro forma audiovisiva i messaggi radiotelevisivi possono superare barriere di istruzione, di cultura, di classe e di alfabetizzazione, mentre le tecniche di trasmissione consentono loro di attraversare grandi distanze e frontiere nazionali. Alla fine del Novecento, infine, l'incontro di informatica e telematica ha trasformato il computer in un terminale di comunicazione e ha dato avvio alla 'rivoluzione di Internet', che ha permesso un processo di comunicazione di tipo interattivo e di dimensioni globali.
Una delle principali funzioni sociali dei mezzi di comunicazione di massa è quella di fornire informazioni riguardanti fatti e situazioni che si verificano nella società e nel mondo. Gran parte delle nostre conoscenze provengono oggi dalla comunicazione di massa almeno tanto quanto dall'esperienza personale. Tali conoscenze riguardano parti remote del mondo, ma anche il funzionamento interno di istituzioni alle quali non abbiamo accesso, gruppi o individui non appartenenti alla nostra società, esperienze di vita che non abbiamo fatto. Oltre all'informazione, sotto forma di 'notizie', i media generalmente forniscono schemi di riferimento interpretativi, offrendo di solito una scelta di valori e opinioni, per lo più quelli in linea con i valori e gli interessi prevalenti. I media contribuiscono a instaurare un 'clima d'opinione' dominante, e con il peso della loro attenzione (selettiva) indicano quali siano le questioni e i problemi chiave del momento. Ai mezzi di comunicazione di massa, e in particolare alla televisione, è stata spesso imputata la produzione della cd. 'cultura di massa', caratterizzata da contenuti superficiali ed effimeri, dal divertimento come obiettivo prevalente, dalla commercializzazione, dalla standardizzazione e dalla mancanza di originalità. Per quanto riguarda gli effetti sociali, i media possono avere una funzione di unificazione e di integrazione sociale, in quanto forniscono oggetti di attenzione, cultura e informazioni simili a un gran numero di individui altrimenti separati. I mezzi di comunicazione di massa, tuttavia, possono anche stimolare una tendenza alla frammentazione, incrementando mobilità e cambiamento, e con essi sia il declino delle credenze e di quei valori del passato che hanno tenuto assieme la società, sia una riduzione dei contatti sociali personali.
Per quanto riguarda il potere e il controllo dei media esistono due modelli interpretativi contrastanti: il primo evidenzia il dominio da parte dell'autorità centrale, o di una classe egemone, che controlla i 'sistemi di messaggio' che giungono in ogni casa; il secondo riconosce ai mezzi di comunicazione di massa la capacità di offrire una risposta differenziata e varia alle domande e ai desideri di un pubblico anch'esso differenziato.
Nuove prospettive e nuovi problemi pone infine lo sviluppo di Internet e delle comunicazioni in rete, che offre la possibilità di accedere direttamente alle informazioni aggirando gli intermediari istituzionali che le hanno da sempre controllate. La funzione di verifica e di filtro delle informazioni passa ai fruitori stessi, che non sempre però possiedono gli strumenti necessari per assolverla adeguatamente.